sabato 23 giugno 2012

Una nuova psicoterapia

Sono passato poco più di 10 anni da quando ho detto a me stesso ed agli altri "io non voglio più dimagrire con le diete perchè il problema è mentale", aggiungendo "prima curo la mente e poi di conseguenza dimagrisco.

Allora stavo veramente male, ero totalmente sfasato: umiliato, succube, colpevole di chissà quali cose, con un'autostima sotto i piedi.
Mi chiedevo continuamente il perchè delle cose.
Sono entrato in terapia, fortunatamente al primo colpo ho beccato la cognitivo comportamentale, che mi ha portato diversi vantaggi ma che allora non riuscii ad assimilare del tutto.

C'era qualcosa in me che mi imponeva di scavare più a fondo di trovare il perchè, le ragioni, i momenti bui della mia vita...
Certuni direbbero "bravo, hai fatto bene, era la strada migliore". Oggi, dopo che molti libri letti e l'avere scavato veramente a fondo in me stesso ho capito di avere imboccato la strada sbagliata che ha ALLUNGATO la mia malattia.

Da diversi mesi mi sono accorto di una cosa: la mia mente, in sottofondo, era sempre concentrata a RISOLVERE e capire il mio problema. Paradossalmente si manifestavano gli stessi sintomi che io stavo combattendo: se pensavo di non mangiare, mangiavo, se pensavo che non dovevo essere depresso lo ero. Qualcosa non quadrava nella mia strategia.

Nel periodo precedente mi ero avvicinato alla Meditazione Buddhista attraverso un libro. Assieme a questo ho praticato un poco di yoga.
L'essenza della meditazione è l'osservazione non giudicante del problema, il vivere qui ed adesso.
La pratica Yoga è una tecnica di rilassamento attraverso certe posture e la respirazione.
Assieme a queste tecniche avevo letto anche un po' di Terapia Strategica di cui in Italia il massimo esponente e Giorgio Nardone.
Non solo ! Nella vita quotidiana mi ero accorto che quando un pensiero veniva sostituito da un'altro e la mente cambiava la propria concentrazione, oppure quando lo sguardo rivolto verso "l'interno" era distolto da un evento esterno come la parola di qualcuno allora i pensieri "intimi" le RUMINAZIONI, e la tendenza ad andare a mangiare, cessavano.

E'  bastato poco per capire che il LINGUAGGIO che oggi noi usiamo per "risolvere i problemi" aveva qualcosa di patologico che li manteneva e che la mente nel disagio tenta inconsciamente di fare lo stesso mantenendo quei pensieri negativi e patologici.

Si dice che quando l'allievo e' pronto spunta il maestro. Ed è realmente accaduto.

Mi sono trovato di fronte un testo sulla ACT: Acceptance and Commitment Theraphy che è il sunto di tutto quello che ho praticato ed ho scoperto nell'ultimo anno.

Secondo la teoria che sta dietro a questa psicoterapia di tipo comportamentale il linguaggio che gira costantemente dentro di noi alimenta i pensieri distorti che cerchiamo di evitare.
Se vi dicessi "non pensate ad una tazza di caffe', nera. fumante ed odorante" non la state già immaginando ? Allora come pretendiamo di dire "non voglio pensare alla depressione?" e farla scomparire ? Il solo nominarla rievoca ed alimenta le sensazioni depressive ed i pensieri ad essa associata.

Con lo stesso principio quando noi ci diciamo "non voglio andare a mangiare" appare comportamento di alzarci, correre in cucina ed aprire il frigo.

L'ho fatta breve, la descrizione è più lunga ma credetemi sulla parola.


 Qualcuno di voi ha sentito parlare di MindFullNess. E' la terza onda di terapia cognitivo comportamentale che prende spunti dalle discipline orientali. La Terapia Strategica usa un insieme di principi simili per ottenere il cambiamento ma è meno efficace per i distrurbi multipli di cui solito patiscono le persone che sono obese. La PNL si basa su principi teorici analoghi: la ristrutturazione del pensiero tramite il linguaggio.


La ACT ne prende alcuni principi da tutti e li potenzia. Usa tecniche proprie di ciascuna di queste branche e ne estrae un insieme di tecniche altamente efficaci.
 
Studi comparati hanno dimostrato che nel lungo periodo c'e' un miglioramento maggiore con la ACT che con la terapia cognitivo comportamentale di problemi come l'ansia, la depressione, gli attacchi di panico, le manie ossessivo compulsive  (fra cui la compulsione a mangiare).

Che tecniche usa la ACT e quali sono gli scopi ?
Partendo dal presupposto che una mente concentrata pensieri inerenti i propri problemi non ha risorse per risolvere gli stessi ma anzi li alimenta, occorre sostituire gli schemi di ragionamento patologici con altri. Il primo scopo è insegnarci il distacco ed a depotenziare l'importanza degli stessi. Facendolo abbiamo la possibilità di trovare nuovi pensieri e nuove risorse.
Le tecniche utilizzate sono la metafora, il paradosso, il distacco attraverso la Defusione del linguaggio ed inoltre l'osservazione non giudicante dei pensieri, l'annullamento del significato associato alle parole, l'accettazione.
Cose che all'inizio sembrano strane ma che in realtà sono altamente potenti.

I primi risultati inizio a vederli: penso meno e ragiono meglio. La mente è più aperta.

Devo finire i miei studi sulla ACT ma mi ripropongo di tornarea parlarvene.

Ora è tempo di rimuovere l'ultimo ostacolo alla mia guarigione completa: il continuo pensare a come risolvere la malattia. Paradossale no ?

Giuseppe Chillemi