domenica 23 dicembre 2012

E se fosse un germe a farci ingrassare ?


Leggete questo link:

Il germe che fra ingrassare

Hanno inoculato in un topo un germe trovato in un obeso ed il topo è ingrassato.

Elimandando l'agente dall'uomo obeso questo è diminuito di 30 kili in poche settimane.

Quando uno scienziato ipotizzò che fosse un batterio a provocare l'ulcera gli ridevano tutti in faccia. Poi, con gran coraggio, dimostrò che aveva ragione.

Ancora siamo in alto mare... ma chissà...

Giuseppe Chillemi


lunedì 10 dicembre 2012

Abbandonare tutto


Stasera ho visto "obesi, un anno per rinascere" su RealTime.

Lo seguo sempre e lo trovo interessante. Sebbene sia uno spettacolo, qualcosa che vogliono che sia un modello, mostra cose in cui possiamo rispecchiarci.

La paziente di stasera ad un certo punto stava tornando indietro, aveva abbandonato sport e dieta e si era ficcata nel letto/rifugio.
E' il classico "setback". Quel momento in cui il mondo che stai abbandonando ti sembra la tua unica sicurezza e non vuoi andare via.
Ne ho avuti tanti di questi momenti. E' complice la vocina che ti dice "è tutto inutile, stai tornando come prima". A questa si aggiunge la vergona che tu immagini ti faranno provare gli altri quando se tornerai ad uscire. Frasi come "guarda, quella si è arresa; è una perdente, ha rovinato tutto come al solito; ma che ci sta a fare in mezzo a noi !".
Quando accade qualcosa del genere l'unica soluzione è alzarsi, rivedere gli obbiettivi, dirsi che si è umani e non "macchine della perfezione". Rimandare, dire "ricomincio domani" è deleterio. Bisogna farlo subito e contrastare questa tendenza.

Giuseppe Chillemi

venerdì 7 dicembre 2012

Vedere positivo e tenere duro

Sono trascorsi due giorni da quando ho scritto l'ultimo post.

Mettere le cose in chiaro mi ha dato maggiore serenità. Inoltre ho accettato che sono un essere fallibile, con difetti e che ci vorrà tempo per cambiare.

La vocina interiore mi dice: "ora passerà tutta la voglia, come è sempre passata e tu ritornerai quello di prima."
Io ribatto: "questa volta sono deciso ad affrontare e cambiare"

Prima di passare alla fase di pianificazione sto cercando di vedere positivo. Una cosa che mi è accaduta per la prima volta questa estate. Ma non il positivo eccitato, quello calmpo di una persona che ti sorride perchè ha trovato la pace con se stessa.

Cosi' ogni giorno cerco cosa mi piace della vita, perchè puo' essere bella, quali esperienze piacevoli ho avuto in passato. Questo mi deconcentra dalla profonda negatività/depressione in cui è stata tuffata la mia vita nel passato e fino ad ieri.

Giuseppe Chillemi


martedì 4 dicembre 2012

Iniziamo !


Desidero seguire i consigli del libro in base e mettere come obbiettivi il miglioramento dei miei punti deboli che poi sono i cardini di una vita più sana.

Vorrei:
  • Diminiure la procrastinazione diventata ormai patologica

Per ottenere questo occorre:

  • Superare l'ansia sociale che mi porta a stare troppo spesso in casa
  • Aumentare l'autostima
  • Esercitarmi a portare a termine piccole cose e poi sempre più grandi

Secondo il libro, in questa fase, dovrei valutare i pro ed i contro che questo obbiettivo, bellissimo all'apperanza, mi porta.

Pro

  • Ricominciare a vedere ed accettare la gente che sino ad oggi mi ha messo ansia. Ho sempre creduto che la gente ce l'avesse con me, che mi considerasse un nulla, che io fossi un mostro. Devo ringraziare di tutto cio' "amici","parenti","gente che mi ha riso addosso" e televisione che hanno lavorato in concerto perchè accadesse.
  • Superare l'ansia sociale mi porterà a conoscere più persone e fare amicizie
  • Avro' maggiori opportunità sociali e di vita.
  • Non invecchiero' dietro 4 mura
  • Magari trovero' la compagna della mia vita
  • Uscire mi permetterà di essere meno esposto alle tentazioni ed ai vizi di casa

Contro e difficoltà

  • Ogni giorno mi toccherà fare esercizi scritti su come vedere diversamente la vita, occupandomi tempo e facendomi confrontare con i miei demoni.
  • Dovro' usare tutti i mezzi per avere un attitudine positiva e questo significa impiegare tempo per trovare cosa c'e' di bello in questa vita.
  • Nel momento in cui occorrerà mettere in pratica i nuovi pensieri l'ansia aumenterà a dismisura ed io dovro' forzarmi ad uscire per provare le nuove credenze.
  • Finirà la comodità di una vita che non causa stress. Dovro' uscire dalla mia confort-zone.
  • Occorreranno più soldi di quanti ne ho attualmente. 
  • Mi toccherà sforzarmi ad iniziare per primo i discorsi per dialogare con la gente.
Mi soffermo su questi aspetti per qualche giorno. Poi passero' alla fase 2. La pianificazione.

Giuseppe Chillemi



Ho finito il libro citato nel post precedente, per la seconda volta.
E' un buon segno. Vuol dire che l'argomento sta prendendo piede nella mia testa.
L'ho condensato in un nota da portarmi sempre dappresso. La leggo e la rileggo per memorizzarne le tecniche ed iniziare ad usarle.

Stasera guardavo "obesi, un anno per rinascere". Questa volta è toccato ad un ragazzo che ha perso oltre 70 kili.

Il programma è interessante perchè mette in mostra ostacoli che conosco.

1) L'essere di fronte al cibo per un evento mondano e non riuscire a frenarsi.2) Il senso di colpa che ti attanaglia e ti fa dire "è tutto finito"
3) Le difficoltà nel fare esercizi fisici, di iniziare ma anche di continuare, convinti di non riuscirci, e la vocina interna che grida "no, non lo faccio, sono certo, io abbandono !"
4) L'avere un atteggiamento negativo verso la dieta in generale, il non sapere preparare le porzioni ed il rifiutare il cibo sano.
5) Lo stare rinchiuso in un mondo che ci protegge ma ci imprigiona
6) La necessità di imparare a provare piacere in maniera diversa come stare all'area aperta, fare sport, stare con altra gente...
7) Il sapere affrontare i giorni "no" dove dici "voglio tornare indietro, io abbandono".
8) La difficoltà di tenere duro ed essere positivo...
9) Sfogare la propria rabbia
10) Essere assertivo e non ingoiare le parole che vorremmo dire.
11) Avere a che fare con la gente che ti giudica
12) Uscire a fare la spesa quando invece vorresti stare a casa e cibarti di spazzatura
13) La difficoltà di non sapere come cucinare perchè non hai mai imparato
14) Gli eventi difficili della vita che ti fanno riavere la personalità di prima e tu dimentichi tutto quello che stai apprendendo


Sono questi i punti maggiori che un obeso si trova ad affrontare. Si tratta di aggiungere aspetti nuovi, più funzionali, alla vita che dovranno sostituire quelli passati negativi e disfunzionali.

I miei prossimi passi sono semplici:

- Trovare le cose che mi verranno difficili nel cambiamento
- Esercitarmi fino a quando diventeranno normali

mercoledì 28 novembre 2012

La vocina interiore


Ho letto un libro che parla dell'autodisciplina:

Auto Disciplina in 10 giorni

E' un testo veramente interessante. Insegna che l'inizio di un progetto va diviso in varie fasi, le prima di preparazione e le successive di azione. Senza la preparazione e saltando direttamente all'azione la maggior parte dei nostri propositi fallisce.

Nella lettura piacevole libro si scopre che tutti noi abbiamo una vocina interiore che si ribella e lo fa con temi quali:

Il disfattismo
La negatività
Il cinismo
L'"escapismo"
Il procrastinare

Ognuno di questi è affrontato nel dettaglio spiegando come la vocina usi tali metodi per non farci cambiare.

Si apprende come riprogrammare la mente con frasi positive, dette con un tempo presente, specifiche.

Impariamo:
  • che risulta più utile scegliere noi, dicendolo ad alta voce, quando non vogliamo fare qualcosa, piuttosto che dire "si lo faccio" e poi non agire. Dire "ho deciso di non...." toglie forza a questa forza del subconscio e la restituisce a noi.
  • a darci premi, anche piccoli, che ci aiutino nel compito
  • a trovare i lati negativi del raggiungere l'obbiettivo, cosa che di solito non pensiamo.
  • quali sono le paure dell'agire.
 Sono arrivato alla fine del testo e sto apprendendo la metodologia per passare all'azione.

Dentro me qualcosa dice:

"No, non devi farlo, non voglio cambiare, va tutto bene in questa maniera"
"Devi ribellarti a chi ti dice di fare dieta, è difficile, è pesante e poi che cazzo vogliono gli altri ! Chi ha chiesto questi consigli ? Loro non sono te !"
"Statevi tutti zitti, mi fate sentire male, io non voglio sentire che sto morendo, che la mia vita è a rischio"
"Rimandiamo a domani"
"Hai fallito già tante volte, fallirai nuovamente"

E qualcosa d'altro.

La mia malattia è un viaggio di scoperta all'interno dei meccanismi della mente. Spero che un giorno questa esperienza possa essere utile a qualcuno

Giuseppe Chillemi



martedì 27 novembre 2012

Appunti - 2

Sto cercando un equilibrio e la felicità. Potrei anche tornare indietro ma li cerchero' sempre.


Molti cibi non li vorro' mangiare perchè sono insapore e significa dieta, deprivazione, malattia.

Quello che togliero' con il cibo lo aggiungero' con qualcosa di altro nella mia vita.

La  nuova alimentazione deve tenere conto che:
1) Non sappiamo cucinare in maniera corretta
2) Siamo abituati a mangiare cose pronte
3) Ci vuole tempo a riabituarsi.

Come per i drogati, non si puo' togliere cio' di cui siamo dipendenti tutto in una volta.
Ad esempio l'insalata. Siamo abituati a non mangiarla o mangiarla ipercondita.

Un buon metodo per iniziare sarebbe: comprarla pronta, condirla ed abituarci ad aggiungerla al pasto. Una volta che ci siamo assuefatti al sapore, al gesto di acquistarla, metterla nel piatto e mangiarla iniziamo ad elaborarla e diminuire i condimenti calorici.

Alimentarsi bene deve essere una scuola che inizia un paio di volte a settimana. In queste volte dobbiamo imparare ed apprendere per poi applicarlo costantemente in futuro.


Le feste sono momenti di probabile ricaduta perchè la mente torna nello stato del "mangione"

La dieta si inizia dopo avere riflettuto sui pro e sui contro ed averli appuntati, valutati e soppesati.

Prima si impara ad uscire di casa e poi si fa la dieta

Prima si impara ad affrontare la gente e poi si fa la dieta

Prima si impara a risolvere i problemi e poi si fa la dieta.

Prima ci si esercita nei nuovi comportamenti e li si stabilizza nel tempo e poi si fa la dieta.

I nuovi comportamenti si stabilizzano e le paure si superano piano piano.

Mettersi dei premi è importante

Incontrare gente ci aiuta a svagare la mente e diluire i cattivi pensieri verso quelli buoni

Il diario alimentare va fatto senza fare dieta. Ci aiuta a capire.

Gli obbiettivi devono essere graduali.

Appunti - 1


Note in forma libera:

Iniziare a scrivere queste note suscita in me resistenza. E' la stessa resistenza che provo all'idea di dovere "cambiare".
Resistenza è quella forte repulsione alla modificazione dei miei comportamenti e delle mie abitudini.
In fondo, ci sto comodo.
Mangiare quello che più mi piace; stare a casa; non lavorare; sono tutte cose che evitano lo STRESS. Sono i "safery behaviour", i comportamenti di sicurezza.
Piuttosto che scrivere queste note mi rifugerei nel letto o nella poltrona davanti alla TV. Se il "disconfort" aumenta che dire di aprire il frigo e rifugiarmi nel cibo ?

Ho fatto delle grandi partenze tutte finite male.
Ho riempito la casa di frutta e verdura
Ho speso 620 euro per una palestra e piscina in cui sono andato si e no 10 volte (62 euro ad ingresso, wow che record)
Ho pensato di "cambiare vita" tante volte ma sono sempre al punto di prima.

I cambiamenti, per essere assimilati, hanno bisogno di tempo. Tempo e costanza.

Ogni cambiamento puo' essere:
Guidato dalla motivazione, allora si iniza facilmente. Quando la motivazione cade, allora le azioni sono difficili da intraprendere e si ritorna ai vecchi comportamenti.
Se non è guidato dalla motivazione, allora è meglio un coportamento robotico, come quelli che si hanno dentro una struttura ospedaliera dove occorre comportarsi in una certa maniera.

I comportamenti che fanno nascere nella mente dei vantaggi e si radicano sono quelli più duraturi.

Ne acchiappi più con il miele che con lo scacciamoshe.

L'obeso si rifiuta anche di cucinare, preferisce i cibi pronti.

Il cibo è un modulatore dell'umore. Quando si sta male, ci si riequilibra con esso. Produce endorfine e ci si sente inebriati.

Il senso di colpa, la scarsa autostima, sono tutte sensazioni che fanno tendere all'alimentazione di cibi molto calorici.

Muoversi ? E' una follia. Si sta bene dove stiamo. Non muoversi è una situazione comoda.

Al solo pensieri di uscire si innesca la paura sociale: cosa penseranno di noi ? Io non valgo niente ! Rideranno di me ! Fatichero' ! Meglio stare a casa.

Si devono mangiare 5 pasti al giorno regolati.
E' una parola ! Per uno che non cucina, non va al supermercato, che si ricorda che cucinare bene = dieta e dalla dieta ne rifugge. La mente si oppone anche ai 5 pasti regolari sebbene si tratti di cibo. Il cibo deve essere libero, abbondante e servire all'occorrenza.

Le modificazioni devono essere lente, molto lente per essere apprese. Meglio poco che tutto in una volta con il rischio di rigettarlo.

Mangiare cibi "proibiti" ne fa richiedere ancora ed ancora, si entra nello stato mentale del mangione che vuole un orgasmo dalla sua droga.

Sbagliare una volta significa per un obeso avere sbagliato sempre e dire "ora ho fallito, ritorno come prima". Occorre insegnare all'obeso a far fronte alle ricadute, magari inserendone alcune pilotate ed aiutarlo a fare chiarezza nei propri pensieri.

Un obeso spesso non sa cucinare. L'idea di doverlo fare lo terrorizza perchè ha paura di sbagliare, non ha sviluppato l'abitudine.

Il perfezionismo ci dice: "se non sono perfetto è inutile che lo faccio".
Imparare ad essere imperfetti è una buona strada per guarire.

Occorre imparare ad affrontare, dopo averle individuate, le situazioni di STRESS estremo. L'esposizione graduale è un metodo psicologico per attenuarne gli effetti ed annullarli.

Cambiare le parole è importante "è terribile" va modificato con "fastidioso ma sopportabile".

Quando ci sono gravi situazioni che la mente vede come una invalidazione profonda dell'io c'e' un'alta probabilità di ricaduta. Cerchiamo il rifugio ed il conforto.
Dopo un paio di giorni, a mente fredda, si puo' valutare il reale effetto dell'evento invalidante. Era solo un attimo !

La fatica della palestra è una cosa terribile. Quando ci dicono "devi sudare" "devi raggiungere i tuoi limiti" noi vediamo un film horror e ci diciamo che gli altri sono pazzi !
Occorre una strategia particolare: bisogna preavvisare la persona e dirgli "oggi proviamo ad andare un po' oltre e vediamo come reagisce la tua mente ed il tuo corpo".Quando vuole fermarsi non farlo strafare ma dirgli "prova a fare il 5% in più e vediamo che accade. Il 5% è poco e di certo non muori".
Si, la paura di morire è dentro l'obeso.


Incontrando delle persone che sono solite commentare e suggerire come migliorare occorre fermarle e dirgli che cosi' ci fanno male. Nella nostra testa iniziamo a sentire la vocina che recita più o meno cosi' "sei un mostro, sei obeso, non ri apprezzano, devi fuggire, stai malissimo, che brutta esperienza sentirlo parlare, morirai".
In futuro si puo' programmare l'esercizio con l'aiuto di un terapeuta ed esporsi volontariamente ai "suggerimenti" altrui per monitorare cosa dice la testa, abituarsi e magari accettare e riderci su senza dirsi tutte quelle parole.

Emerge che un obeso ha parecchie situazioni stressanti da cui rifugge ed occorre abituarlo gradualmente ad esporsi e cambiare pensiero con degli esercizi.

L'autostima di un obeso è bassa. Per questo sarebbe bene trovare le cose in cui lui eccelle e si sente tranquillo e sottolinearle. Saranno le fondamenta su cui costruire la sua personalità.

Immaginare la catena degli eventi del: se va tutto male, cosa accade poi ? E poi ? E' una strada che conduce all'aprire la mente al nuovi futuri sbloccando quello stagnante che vediamo terribile.

Bastano 15-20 minuti per fare passare un attacco di fame.

L'attacco di fame sfocia una fase dove ci diciamo "non posso resistere, mi debbo alzare" a questo punto è molto probabile che apriremo armadi e frigoriferi e mangeremo.

La pectina di mele rallenta la digestione e fa rimanere il cibo in pancia per più tempo mantenendoci sazi a lungo.

Occorre inserire nella vita un cambiamento alla volta, stabilizzarlo, inserirne un altro e cosi' via.

Nei momenti intesi dell'esistenza si corre il rischio di perdere la strada maestra.



lunedì 26 novembre 2012

Fermiamoci e riflettiamo


2007-2012

Il blog è aperto da ben 5 anni ed è il momento di fare delle considerazioni.

Peso 182 Kg e mezzo.

Quando ho iniziato a confrontarmi con il pubblico pesavo 173 Kg.

Allora qualcosa è cambiato: ho dovuto prendere degli psicofarmaci ed il peso è schizzato in alto.

Da quel momento il  mio picco massimo è stato di 188Kg, dopo di cui mi sono assestato sui 186Kg.

Rispetto a 5 anni fa mangio dalle 1800 alle 2800 calorie giornaliere.

6 Kg li debbo alla "dieta paradossale". Non funziona con chi ha la mente troppo malfunzionante e c'e' concomitanza di diversi disturbi della personalità (gli strizzacevelli mi pare la chiamino "comorbidità")

Soffrivo di alimentazione incontrollata molto frequente. Adesso le mie abbuffate non superano le 800 calorie ed accadono al massimo un paio di volte a settimana.

I farmaci sono ancora qui. Nonostante loro, il peso è leggermente diminuito.

Ho tentato di fale palestra, di andare in piscina, di comprare regolarmente del cibo, di aggiungere verdura, di cucinare, di uscire ed avere una vita, un lavoro ma su questi punti c'e' un netto fallimento. Non sono entrati nella mia vita.

Da un altro canto, ho studiato molto ed ora la mente è più leggera e fiduciosa. La mia autostima era nulla, mi consideravo un diverso, un reietto. Adesso so che sono gli altri ad avere problemi quando mi guardano e non sono io ad avere un problema perche mi guardano; se gli altri sono cattivi, maligni è un problema di loro debolezza.
La mia autostima attuale è aumentata ma sempre bassa. Stare a casa, lavorare poco, non sentirsi realizzato, sono tutti fattori che contribuiscono ed abbassano l'umore e quando questo avviene il cibo è dietro l'angolo.

E' tempo di domandarsi: dove ho sbagliato, cosa continuo a sbagliare, cosa va cambiato e quali sono gli obbiettivi.

Sinceramente quando mi dicono "dimagrisci per cambiare la tua vita" non ci credo più. E' molto più utile dire "cambia la tua vita e come effetto collaterale dimagrisci". E' un punto assodato con i miglioramenti avvenuti nella mia testa. Da allora non accumulo più 10 kili l'anno come avveniva in passato.

Mi perdonerete se nei prossimi post vi sembrero' un pazzo ma la mente ha necessità di ragionare su molte cose apprese durante gli anni, sugli sbagli, sui ritorni al passato, sulla vita che conduco attualmente e sul cambiamento delle strategie con nuove e più funzionali.

Si tratta di un percorso di analisi, sperimentazione, ricerca delle strategie migliori, trial-and-error.

Sono estremamente fiducioso che alla fine ne verro' fuori con un programma adatto a me che mi aiuterà a traversare il guado in cui sono impantanato.

Vedremo.

Giuseppe Chillemi




martedì 25 settembre 2012

Ritornato dall'estate


Non mi sono reso conto che sono passati 3 mesi dall'ultima volta che ho scritto.
Scusate per non avervi tenuto aggiornati sull'andamento delle cose.

Non è un dramma.

Mi trovo al negozio di famiglia da circa 60 giorni a causa dell'operazione di mia madre. Qui la vita è fra il sedentario ed il movimento. Siamo in tre, tutti maschi. Uno magro come il biafra, e mangia da fare schifo, l'altro appena in carne, e poi io.
Di giorno compro il cibo alla rosticceria, principalmente secondo con patatine. Certamente non il massimo per il colesterolo.
Questa storia del cibo spazzatura mi aveva un po' suggestionato e sentivo i pantaloni "stretti". Temevo il peggio.

Ieri sono andato in farmacia, dalla solita bilancia che per 50 centesimi mi da il "Giudizio Finale". Ho detto: "Non me ne frega niente, devo sapere, come mi hanno insegnato".

Credevo di aver preso 6 kili ed invece ne ho PERSO 1 ! Ora sono a quota 183 scarsi.

Ho sorriso e sono andato via.

Durante questi mesi ho lavorato psicologicamente sui miei fantasmi. Quelli che vengono quando debbo uscire da casa, quando devo incontrare gente o semplicemente quando mi debbo alzare.
Mi ha aiutato un testo: "L'autodisciplina in 10 giorni". Uno di quei libri americani che ti insegnano ad agire.
Mi sono accorto che ogni volta mi appaiono dei "Fantasmi", quelli di un trauma, di tutte le persone che mi dicevano che sarei morto presto, che non mi avrebbe amato nessuno, che sarei stato respinto da tutti. Si, immagini traumatiche che rappresentano quasi un "incubo ad occhi aperti" che per molti anni mi ha impedito di godermi la vita. Cosi' da un po' di tempo ho cominciato a rivedere questi "FILM" della mente rigirandoli in positivo.
Ho pensato di fidarmi del mio corpo. Se non sono morto in 25 anni, non moriro' certo subito.
Mi fido della mie capacitò come uomo di interagire con gli altri, sorridere, esistere.
Mi fido del mondo, anche se mi ha ferito. C'e' spazio anche per me (nonostante ingombri :-)
Ogni sera, prima di chiudere gli occhi, mi dico che domani ci potrà essere del bello.

Faccio anche esercizi di meditazione.

La cosa più importante sono pero' i tentativi di creare "disattenzione". Io rimurgino spesso sui miei problemi senza neanche accorgermene. E' un processo automatico dell'intimo della mente. Allora faccio cosi': osservo il mondo che mi circonda nei suoi particolari; conto la gente in macchina; vedo le piante nei loro colori e mi concentro sulle loro forme, il muoversi delle fronde al vento; sento l'aria che spira sulla mia pelle, gli odori.
In questo modo tolgo forza a quel rimurginare continuo che crea uno stato di panico e negatività.

Sono arrivato a quel punto dove cambia l'istinto:

Penso di uscire ed immagino gente che mi da il benvenuto invece di persone col viso scuro.
Penso di andare in piscina e sono convinto che mi faro' alcuni amici.
Apro gli occhi e mi sento un uomo sicuro che vive in questo mondo.
Immagino una donna e so di poterle dare tanto come essere umano.

Non accade il 100% delle volte ma accade sempre più spesso. Da mostro divento principe. Le immagini interne ed il dialogo personale cambiano costantemente.

Spero che anche voi facciate questa strada. E' una rivoluzione.

Cambiando leggermente discorso vi voglio lasciare con un link:

Persi 73 kili in un anno

E' il modo sbagliato per dimagrire, lo dico sempre.

Esistono solo pochi segreti per perdere peso:

1) Iniziare a muoversi prima di cominciare la dieta, senza vergognarsi. Siamo cosi' !
2) Mangiare verdura e frutta ad ogni pasto, magari prima di tutte le altre pietanze, cosi' prima di cibarsi di cose "Succulente" trascorreranno 20 minuti ed inizierà a sopraggiungere la sazietà
3) Diminuire pasta, formaggi, fritture e cibo spazzatura
4) Farsi aiutare da uno psicoterapeuta
5) Avere ottimismo nella vita ed amare se stessi, godersela !
6) Distrarsi durante gli attacchi di fame compulsiva. Fare passare 15 minuti e sparirà.
7) Usare il diario alimentare per tenere conto di quanto mangiamo e quando perdiamo il controllo
8) Essere assertivi, dire agli amici ed ai parenti quando qualcosa ci disturba e non buttarci nel cibo per controllare l'umore.
9) Fare tutto con lentezza ! Abbiamo impegato anni a prendere brutte abitudini, ci vogliono anni per assimilarne di nuove.


Giuseppe Chillemi

sabato 23 giugno 2012

Una nuova psicoterapia

Sono passato poco più di 10 anni da quando ho detto a me stesso ed agli altri "io non voglio più dimagrire con le diete perchè il problema è mentale", aggiungendo "prima curo la mente e poi di conseguenza dimagrisco.

Allora stavo veramente male, ero totalmente sfasato: umiliato, succube, colpevole di chissà quali cose, con un'autostima sotto i piedi.
Mi chiedevo continuamente il perchè delle cose.
Sono entrato in terapia, fortunatamente al primo colpo ho beccato la cognitivo comportamentale, che mi ha portato diversi vantaggi ma che allora non riuscii ad assimilare del tutto.

C'era qualcosa in me che mi imponeva di scavare più a fondo di trovare il perchè, le ragioni, i momenti bui della mia vita...
Certuni direbbero "bravo, hai fatto bene, era la strada migliore". Oggi, dopo che molti libri letti e l'avere scavato veramente a fondo in me stesso ho capito di avere imboccato la strada sbagliata che ha ALLUNGATO la mia malattia.

Da diversi mesi mi sono accorto di una cosa: la mia mente, in sottofondo, era sempre concentrata a RISOLVERE e capire il mio problema. Paradossalmente si manifestavano gli stessi sintomi che io stavo combattendo: se pensavo di non mangiare, mangiavo, se pensavo che non dovevo essere depresso lo ero. Qualcosa non quadrava nella mia strategia.

Nel periodo precedente mi ero avvicinato alla Meditazione Buddhista attraverso un libro. Assieme a questo ho praticato un poco di yoga.
L'essenza della meditazione è l'osservazione non giudicante del problema, il vivere qui ed adesso.
La pratica Yoga è una tecnica di rilassamento attraverso certe posture e la respirazione.
Assieme a queste tecniche avevo letto anche un po' di Terapia Strategica di cui in Italia il massimo esponente e Giorgio Nardone.
Non solo ! Nella vita quotidiana mi ero accorto che quando un pensiero veniva sostituito da un'altro e la mente cambiava la propria concentrazione, oppure quando lo sguardo rivolto verso "l'interno" era distolto da un evento esterno come la parola di qualcuno allora i pensieri "intimi" le RUMINAZIONI, e la tendenza ad andare a mangiare, cessavano.

E'  bastato poco per capire che il LINGUAGGIO che oggi noi usiamo per "risolvere i problemi" aveva qualcosa di patologico che li manteneva e che la mente nel disagio tenta inconsciamente di fare lo stesso mantenendo quei pensieri negativi e patologici.

Si dice che quando l'allievo e' pronto spunta il maestro. Ed è realmente accaduto.

Mi sono trovato di fronte un testo sulla ACT: Acceptance and Commitment Theraphy che è il sunto di tutto quello che ho praticato ed ho scoperto nell'ultimo anno.

Secondo la teoria che sta dietro a questa psicoterapia di tipo comportamentale il linguaggio che gira costantemente dentro di noi alimenta i pensieri distorti che cerchiamo di evitare.
Se vi dicessi "non pensate ad una tazza di caffe', nera. fumante ed odorante" non la state già immaginando ? Allora come pretendiamo di dire "non voglio pensare alla depressione?" e farla scomparire ? Il solo nominarla rievoca ed alimenta le sensazioni depressive ed i pensieri ad essa associata.

Con lo stesso principio quando noi ci diciamo "non voglio andare a mangiare" appare comportamento di alzarci, correre in cucina ed aprire il frigo.

L'ho fatta breve, la descrizione è più lunga ma credetemi sulla parola.


 Qualcuno di voi ha sentito parlare di MindFullNess. E' la terza onda di terapia cognitivo comportamentale che prende spunti dalle discipline orientali. La Terapia Strategica usa un insieme di principi simili per ottenere il cambiamento ma è meno efficace per i distrurbi multipli di cui solito patiscono le persone che sono obese. La PNL si basa su principi teorici analoghi: la ristrutturazione del pensiero tramite il linguaggio.


La ACT ne prende alcuni principi da tutti e li potenzia. Usa tecniche proprie di ciascuna di queste branche e ne estrae un insieme di tecniche altamente efficaci.
 
Studi comparati hanno dimostrato che nel lungo periodo c'e' un miglioramento maggiore con la ACT che con la terapia cognitivo comportamentale di problemi come l'ansia, la depressione, gli attacchi di panico, le manie ossessivo compulsive  (fra cui la compulsione a mangiare).

Che tecniche usa la ACT e quali sono gli scopi ?
Partendo dal presupposto che una mente concentrata pensieri inerenti i propri problemi non ha risorse per risolvere gli stessi ma anzi li alimenta, occorre sostituire gli schemi di ragionamento patologici con altri. Il primo scopo è insegnarci il distacco ed a depotenziare l'importanza degli stessi. Facendolo abbiamo la possibilità di trovare nuovi pensieri e nuove risorse.
Le tecniche utilizzate sono la metafora, il paradosso, il distacco attraverso la Defusione del linguaggio ed inoltre l'osservazione non giudicante dei pensieri, l'annullamento del significato associato alle parole, l'accettazione.
Cose che all'inizio sembrano strane ma che in realtà sono altamente potenti.

I primi risultati inizio a vederli: penso meno e ragiono meglio. La mente è più aperta.

Devo finire i miei studi sulla ACT ma mi ripropongo di tornarea parlarvene.

Ora è tempo di rimuovere l'ultimo ostacolo alla mia guarigione completa: il continuo pensare a come risolvere la malattia. Paradossale no ?

Giuseppe Chillemi

martedì 8 maggio 2012

Trovo sempre incredibile...


... mangiare mentre sono affamato e volerne ancora ed ancora, ma se prendo la razione giusta e mi fermo, dopo 15 minuti sono sazio.

Ve l'ho scritto tante volte ma la cosa mi stupisce sempre: la mente ha il segnale di sazietà molto dopo le "misure" ed i "pesi" che si è data come riferimento.

Giuseppe

lunedì 7 maggio 2012

Notizia di servizio


Anche oggi sono andato in piscina.

E per facilitarmi l'andarci la prossima volta ho svuotato subito la borsa e steso tutto cio' che era bagnato.

Sempre 32 vasche. Non ho voluto strafare. La fatica la sento ugualmente.

Vi aggiorno a presto !

Giuseppe

martedì 1 maggio 2012

Ritorno in piscina


Da quattro mesi non andavo in palestra.
Che peccato ! Avere pagato 600 euro ed esserci stato solo 5 volte.
Anche 2 anni fa era stato cosi': avevo pagato un mese e ci sono andato pure 5 volte.
Sembra che questo numero sia maledetto.


Quando manchi per cosi' tanto tempo hai paure irrazionali in testa: che la gente ti metta pressione, ti dica "dove sei stato?" e tu ti vergogni anche di esistere.


No, non puo' essere cosi' a quasi 40 anni suonati !


Due settimane fa mi sono fatto fare il certificato medico per recuperare un mese. Una settimana fa l'ho portato e stavo per entrare ma l'orario della mia lezione iniziava dopo 90 minuti ed io dovevo tornare a casa.
Cosi' stavo nuovamente per rimandare ma oggi, ho preso la borsa con il costume e tutto l'armamentario e mi sono messo in macchina.


Per tutto il tragitto ho avuto una forte ansia ed una vocina diceva "torna indietro, torna indietro". Io invece ho accelerato.


Sono arrivato con largo anticipo, mi sono spogliato et voilà, sono entrato in vasca.


Qualche problema lo hanno dato le scalette. Milioni di euro spesi in questo centro e queste sono cosi' scadenti e non fissate in fondo che quando mi metto si piegano fino quasi a rompersi. Mi sono terrorizzato.
L'ho detto in segreteria ma sono certo che faranno orecchie da mercante. Per questo motivo, la prossima settimana, scrivero' una raccomandata dove avverto l'amministratore del problema. Nel caso mi dovesse accadere qualcosa, io avro' fatto la mia parte.


Entrando in vasca nella mia testa c'erano le parole "devi dare del tuo meglio, devi faticare, etc. etc". Me ne sono fregato ed ho detto: "questa volta devi divertirti, nuota lentamente e non farti prendere dalla smania di fare il superuomo". Cosi' è stato. 32 vasche + 2 di defaticamento ed ho smesso.

Una volta uscito mi sentivo stanco, specialmente le braccia, ma ero orgoglioso di quello che avevo fatto e non stremato da insulsi concetti che uno si debba ammazzare di fatica. Qui si tratta di correre una maratona di sport lunga una vita ed io sto appena mettendo le mie "gambine" in acqua. Per l'agonismo ci sarà tempo, se mai accadrà.


Vado a letto, è tardi ma come sempre sono stato sincero con voi. Ormai non mi vergogno più dei miei tempi eonici, degli errori, delle fughe, delle sensazioni di ansia. Chi mi legge deve sentire una persona reale e vedere che dentro se è un po' uguale a me.


Vi abbraccio.


Giuseppe Chillemi

domenica 22 aprile 2012

Ho letto un libro


Mi piace leggere libri sul disturbo alimentare. All'inizio erano quelli più semplici, ora i più complicati basati su studi di psicologia e psichiatria.

Ne ho appena finito uno di Sassaroli, una terapeuta il cui suo primo libro mi illumino. Quello attuale parla di "Control and Worry" nei disturbi alimentari. Ossia "Controllo e Preoccupazioni".



Il testo ci racconta come i soggetti affetti da patologie come l'anoressia e la bulimia siano costantemente preoccupati del proprio aspetto e desiderano controllarlo come scopo esistenziale sino a diventare un'ossessione. Peccato che poi il controllo si perda e sfoci nelle abbuffate compulsive.

Nei successivi capitoli si introducono i modelli di cura: dalla terapia di gruppo a quella dinamica, sino ad arrivare all'uso ed efficacia dei farmaci psicoattivi. Sembra che per la bulimia ed il dinge eating disorder gli antidepressivi siano efficaci nel ridurre i sintomi. Per l'anoressia si è ancora in alto mare.

Notevole è leggere di come i pazienti facciano strenua resistenza e si debbano dividere in "da ospedalizzare", "intrattabili" e quelli invece motivati al cambiamento (solitamente chi si abbuffa e vomita o si purga). Gli anoressici sono ai primi posti fra i disturbi psichiatrici più difficili. Vivono nel proprio mondo dove il controllo del peso e di ogni angolo del corpo in cerca di grasso è una questione centrale. Sono strenuamente oppositivi e la dialettica con loro non funziona: si svegliano ogni mattina come se nessuno avesse parlato con loro, come se ci fosse tabula rasa di quanto detto il giorno prima. E se ricordano qualcosa, sono tutti nemici del loro obbietivo quelli che hanno proferito parola.

I libri "semplici", che portano speranza solitamente non trattano questi temi. Professano la "guarigione" ma a quanto pare molti non guariscono, specialmente se presi in tarda età.

Io ho iniziato 10 anni fa a curarmi e solo ora riesco a vedere un po' di luce in fondo al tunnel.

Prego nel mio cuore per tutti quelli che soffrono ed ancora non hanno preso in mano il timone della loro vita.

Giuseppe Chillemi


venerdì 6 aprile 2012

Quale fame ci guida ?

Continua l'osservazione dei sentimenti che muovono il mio corpo e la mente nel richiedere cibo.

Sembra che ci siano due tipi di fame: "La fame fisica" - "La fame emotiva/mentale".

La prima appare quando non mangio da lungo tempo. Si manifesta con i crampi allo stomaco, il gorgoglio, un senso di vuoto nella parte addominale. Si sazia con qualsiasi cosa dopo 15-20 minuti dall'inizio.

La seconda appare quando gli pare e piace a lei. Quando sono stressato,quando sono felice, quando vedo alimenti in TV, quando sono ansioso, quando sono triste, nell'apatia. Questa fame si sazia con cibi grassi, calorici e molto appetitosi per la mente. Spesso porta alle abbuffate da 2000/3000 calorie che finiscono quando la testa comunica "Ok, abbiamo raggiunto l'orgasmo mentale, possiamo finire". E' più forte del segnale addominale di "stomaco pieno" e lo sovrasta.

A volte, quando non si mangia da tempo, c'e' un corto circuito: fame mentale e fame fisica si sovrappongono e nascono quelle scorpacciate dopo di cui ci si sente in colpa e si vuole abbandonare qualsiasi forma di dieta.

Conscio di tutto questo, quando mi trovo in cucina, ormai mi chiedo: cosa vuoi saziare ? La mente o il corpo ? Cosi' faccio una scelta volontaria fra cibi calorici e cibi salutari. Ora ho la consapevolezza piena che anche i secondi saziano (con un po' di attesa) e posso pure sceglierlo.

Ricollegando tutto, ora capisco perchè sia meglio mangiare prima le verdure e la frutta, fare pezzi piccoli di tutto e riporre le posate in tavola fra un boccone e l'altro. Serve trascorrere il tempo affinche il segnale di "pieno" a raggiunga la mente.


Sento dentro me di potercela fare.

Giuseppe Chillemi

PS: Ho rivisto il messaggio per accorgemi di avere usato troppi "Quando". Me ne frego e ve lo posto ugualmente. Penserete che io sia un caprone in italiano :)


mercoledì 28 marzo 2012

Sempre più cosapevole


Ciao Visitatori,
   è da un po' di tempo che vi tedio con la storia dell'attendere un quarto d'ora ma continuo sullo stesso tema.

  Come una rivoluzione, sembra che la mia mente si stia convincendo che qualsiasi cibo, dopo 15 minuti porta sazietà.

  Anche durante un'abbuffata c'e' questa consapevolezza.

  Cosi' mi capita di iniziare a mangiare golosamente e dirmi dopo 5 minuti: "Fosse per te mangeresti per altri 10 prima di dirti - sono sazio-" invece puoi finire ora e fra 10 minuti lo sarai comunque.
   Allo stesso modo inizio a mangiare verdure e cibi "sani" che la mia mente solitamente rifiuta dicendomi "non ti sazieranno mai" e la vocina ripete: sono cibi come tutti gli altri e fra poco ti sentirai pieno.

 E' un cambio epocale. Sentire i segnali dello stomaco invece di quello che riporta la mente malata.

 Questa consapevolezza mi rende sempre più forte.

 Giuseppe Chillemi

lunedì 19 marzo 2012

Bilancia ferma, una buona notizia !

Mi sono pesato questa settimana, al ritorno dal viaggio fatto.
La bilancia è ferma allo stesso livello da oltre un anno.
Questa è una buona notizia. Ricordate che vi ho raccontato che ogni anno prendevo in media 10 Kg ?
Mia sorella mi ha fatto mangiare bene e per bene intendo con tante verdurine e frutta. Io ho cercato di proseguie questo stile di alimentazione alternando successi ad insuccessi. Ho comprato gli alimenti giusti per cuocerli o mangiali crudi all'occorrenza. Non soddisfano la mente ingorda come quelli errati ma occorre abituarsi.
Gli attacchi di fame ci sono ma il più delle volte faccio trascorrere quel fatidico quarto d'ora con la consapevolezza che tutto cambierà i me, che quella strategia è un successo.
Nello scorso post ho scritto dei metodi alternativi insegnatimi. Ancora non li ho applicati ma me lo ricordero' nei prossimi giorni.
Certo che le cose della vita partono e poi è difficile fermarle. Questo comportamento alimentare si è radicato quando ero piccolo e risolvevo lo stress ed i traumi con il cibo ed ora la mente lo ripresenta come efficace ogni volta che sto psicologicamente male.
Riconoscere le emozioni, problem solving ed andare avanti nonostante tutto ti dica di no, come gettarsi nel fuoco e scoprire che non era fuoco ma solo un'illusione. Questa è la chiave di tutto.

Giuseppe Chillemi


venerdì 24 febbraio 2012

Dico sempre che è incredibile


Ciao Ragazzi e Ragazze,
  le cose proseguono decentemente. Non al massimo.
  Ieri è stata un giornata NO ed ho ceduto alle lusinghe del cibo mangiando anche della cioccolata. Più mangiavo, più mi venivano i nervi ed il disagio e più avevo fame.
  Oggi, come conseguenza di ieri, il mio corpo chiedeva cibo. L'ho già scritto: più mangi, più vuoi mangiare.
  A pranzo, dopo un'abbondantissima colazione mi è venuto il flash di farmi due toast succulenti. Era incredibile il fatto che io non vedessi altro se non questa opzioni per placare i miei istinti. E' stato veramente difficile dirmi: fai passare 15 minuti e poi tutto scemerà. Infatti è accaduto ! Dopo 15 minuti la voglia era esclusivamene di un'arancia. L'ho sbucciata et amen !
  Mi compiaccio che la forza mentale stia man mano crescendo ma mi chiedo: cosa posso fare di meglio e più potente che attendere per fare cambiare i miei pensieri quando arrivano le crisi ? Mi ricordo che a Villa Garda mi dicevano di trovare un'attività alternativa come farsi un bagno, una doccia, leggere un libro, parlare con un amico, farsi una passeggiata. In futuro, quando ritorneranno momenti come questi provero' tale strategia.
 Vi faro' sapere.

  Un abbraccio

  Giuseppe Chillemi


sabato 18 febbraio 2012

Sono un po' felice


Ciao Ragazzi e Ragazze che mi seguite,
   a voi come vanno le cose ? Spero per il meglio.
   Io vi scrivo con un tocco di felicità. Da cosa deriva ? Dal fatto che inizio a vedere dei cambiamenti nella mia mente e che riesco a resistere maggiormente agli attacchi di fame.
   Mi alimento abbastanza regolarmente e da un paio di settimane non mangio fuori orario. Questo è già un buon segno. L'ottimismo deriva dal fatto che ora, quando spuntano la disperazione, la rabbia, la solitudine e vado giù mi dico: "un quarto d'ora e passerà" e lo faccio con un sorriso, nella certezza di sapere resistere quel poco tempo che mi toglierà dalla trappola mentale, dalla mia tossicodipendenza da cibo.

  Ricordo quando dentro di me avevo le sensazioni di cui sopra nell'infazia e nell'adolescenza e subito correvo ad aprire il frigo per attutirle. Li è nato tutto. Forse anche da carezze mancate, da problemi familiari e personali. Si, molti di noi anno storie difficili alle spalle che vogliamo annullare mangiando.

  E' bello dire a se stessi: tu hai il potere di cambiare le cose e sentirlo. Vedere il nuovo te che combatte contro quello vecchio per prendere il controllo.

  Ma la sensazione più bella è quella che provo sostituendo con il sorriso i momenti bui. Mi è nata una forma di speranza universale, che la vita possa essere migliore di quanto sia stata sino ad ora. Non so spiegarlo bene ma riesco a mutare la negatività pensando al bello che questa esistenza mi puo' riservare per il futuro se mantengo questa strada.

  Auguro a tutti voi di provare questi momenti.

  Giuseppe Chillemi


sabato 21 gennaio 2012

Mi sono pesato


Ero terrorizzato ad andare sopra la bilancia. L'ultima volta avevo trovato 3 kili in più senza un motivo.
Ieri mi sono preso di coraggio e sono andato in farmacia. Risultato: 185,5 kili.
Sono rientrato nei ranghi e non so nemmeno come.
Mi ha reso felice. E poi che botta di adrenalina !
Sono anche orgoglioso del coraggio messo per andare su quella cavolo di bilancia.

Parlando dei buoni propositi devo dire che l'alimentazione meccanica prosegue al 50%. Mentre sul versante palestra non ci sto andando.

Ormai sono giorni che mi ripeto: è una bella cosa; non avere paura della gente, dei giudizi, di mostrarti, della fatica. Fallo. Otterrai solo buone cose.

Finirà che mi convincero'.

Invece, per quel che riguarda gli attacchi di fame va sempre meglio. Ormai riesco a dare un nome ed una immagine a tutte le sensazioni negative che mi portano al mangiare e per la maggior parte delle volte mi blocco e dopo un po' passa tutto.

Certo che, come ho scirtto tante volte, quella del cibo è proprio una tossicodipendenza.

Giuseppe Chillemi


venerdì 6 gennaio 2012

Nuovo anno

E' trascorso più di un mese dall'ultima volta che ho scritto.
Sembra che le cose procedano discretamente.
Ero rimasto con l'obbiettivo semplice di mangiare ad orari predeterminati e ci sto riuscendo. Alle 13 ed alle 18 suona la sveglia ed io pranzo e mi prendo un frutto. Alle 21 la cena, di mattina la colazione.
Di peso non ne sto prendendo. Sono trascorse le feste e la bilancia è rimasta ben ferma.

La questione più importante rimangono le mangiate fuori orario. Ogni volta che arriva la fame cerco di dare un nome all'evento: ricerca del piacere; tristezza; noia; solitudine. In questo modo porto a livello razionale l'istinto e lo placo. Ormai mi riesce quasi sempre.

Nei prossimi giorni mi peserò e vi faro' sapere il punto esatto in cui mi trovo.

Giuseppe Chillemi