giovedì 29 aprile 2010

Il diavolo tentatore

Domenica e martedi' sera sono state giornate di mangiate fuori con i cugini.
Tutto normale, fa parte di una sana vita avere dei momenti di piacere fatti di cibo e questi non fanno male.

Vi voglio pero' mettere a conoscenza che dopo 'ste mangiate è venuto a trovarmi il diavolo.

Nei giorni successivi avevo la fissa del cibo che serviva ad arrivare allo sconvolgimento mentale. Come una droga che ti sballa e poi ne vuoi ancora ed ancora.

Scrivo da tempo che il nostro problema è equivalente ad una tossicodipendenza, ma ieri ne ho avuto conferma e certezze.

E' bastato chiamarlo col suo nome: "DiavoloTentatore", "Male" per fare scelte più consapevoli. Quando la mente era intrisa del pensiero di alimentarmi a dismisura non dicevo "ora non mangio", causando ancora più fame, ma cercavo la pace.

Cercatela anche voi, amici ed amiche mie. E' quella la chiave della nostra salvezza.

Giuseppe Chillemi

sabato 24 aprile 2010

Come è andata la settimana

Bene, eccoci giunti al sabato.
Ormai sono quasi due settimane che regolo l'alimentazione. Tutto va per il meglio e solo mercoledi' ho mangiato un po' di più perchè non risucivo a prendere sonno ed alle 3 e 30 del mattino mi toccava "pranzare".
Continuo a dormire bene per via della leggerezza di stomaco.
Mi accompagnano fagioli, ceci, lenticchie, fagiolino e simmenthal.
Oggi non mi pesero', lo faro' sabato prossimo.

Piccola curiosità: ho visto in TV un servizio che mostrava come chi mangia pomodoro concentrato almeno una volta al giorno dopo 2-3 mesi riduce del 33% la possibilità di ustioni dovute dall'esposizione solare.
L'estate si avvicina ed ho voluto provare e non vi dico: il pane con spalmato su il concentrato di pomodoro è veramente buonissimo ! Lo vendono in tubetti.

Giuseppe Chillemi

martedì 20 aprile 2010

Dietismo

Vorrei coniare un nuovo termine: "Dietismo".
Ho incontrato tante storie nella vita, di persone che avevano necessità di perdere kili ed oggi, dopo aver letto tanto, credo che nel mondo si sia delineata una nuova corrente di pesieri che porta all'insorgere di malattie gravi.

Nasce dalla necessità di perdere peso e si nutre di tutte le cazzate che in TV, nella carta stampata e nel chiaccherare comune. E' fatta di ignoranza, miti e strade sbagliate che chi incomincia un percorso di perdita di peso si trova ad assimilare come verità e che impone di porsi obbiettivi irreali, scarsamente raggiungibile e fatti di strade a senza sbocco.

Chi si ammala di dietismo presenta questi sintomi:

  • Eccessiva attenzione verso il peso e l'immagine corporea
  • Ossessione verso cibo e calorie ingerite duranti i pasti
  • Desiderio e ripudio verso i cibi grassi
  • Attenzione verso le diete che producono risultati miracolosi
  • Credenza che questi risultati miracolosi esistano
  • Inizio e conclusione di diete rapide con conseguente perdita di massa magra ed effetto rimbalzo (tutti i kili ripresi)
  • Convinzione che l'esercizio fisico eccessivo sia utile per ottenere i propri obbiettivi (col risultato di abbandonarlo perchè, come scritto "eccessivo")

Questi ed altri fattori sono l'anticamera di disturbi alimentari gravi come:

  • Anoressia
  • Bulimia
  • Binge eating
  • Vomiting
  • Depressione
  • Paranoie
  • Disturbi del metabolismo
Il mondo è impazzito dietro spot, pubblicità e diete e non se ne rende conto.

Vivere bene e vivere rilassati dovrebbe essere l'obbiettivo di tutti e non certo dare di matto dietro a soluzioni impossibili.


Perdere peso è possibile ma ciascuno ha un problema diverso dall'altro:

  1. C'e' chi deve perdere pochi chili
  2. C'e' chi è obeso
  3. C'e' chi è un grave obeso
  4. C'e' chi è convinto di dovere perdere peso ma invece è in perfetta forma rispetto alla struttura del proprio corpo.
Il primo deve cambiare solo parzialmente il proprio stile di vita per brevissimo periodo
Il secondo deve indagare sulle modalità di alimentazione e sui cibi e darsi un obbiettivo realizzabile in più stadi con l'aiuto di specialisti di medio calibro
Il terzo deve essere seguito da psicologi e medici con grande preparazione sul tema perchè diventare un grande obeso è solo la maschera di problemi personali, mentali e fisici più profondi
Il quarto soggetto avrebbe bisogno di maggiore autostima e di ascoltare meno quello che gli propinano


Perdere peso deve essere giammai una fissazione ma solo un momento passeggero da affrontare nella maniera più leggera possibile.


Giuseppe Chillemi

lunedì 19 aprile 2010

Mi sono Pesato e leggerezza dopo aver dormito

Ieri sono andato in farmacia di sera per comprare un medicinale e mi sono anche pesato.
Lo so che non era la situazione ideale (dopo aver mangiato e vestito in maniera invernale) ma va bene lo stesso.
Il risultato è stato 185,650. Ci sono i 3 KGR di fluttuazione che appaiono sempre.
Non mi importa. Come ho detto iniziamo a darci una vita regolata e poi pensiamo a dimagrire (che per inciso stimo non più di 500 grammi a settimana).

C'e' un vantaggio nel non mangarie troppo durante i pasti: se vai a letto poi ti risvegli che stai bene. La mente sembra essere rilassata e non appesantita dal mangiare bene e questo si riflette nella qualità del sonno. Mi è capitato questo pomeriggio di avere dormito parecchie ore ed al risveglio ero decisamente sereno.

Piccola nota: stasera ho mangiato fagioli e fagiolino in scatola con pane ed un po' di olio. Era tutto troppo buono e nemmeno l'ho sentito !

Giuseppe Chillemi

sabato 17 aprile 2010

Pancia ristretta

Dopo una settimana di mangiare regolato ecco i primi effetti:

80 grammi di pasta
1 Sgombro
1 Trota
Insalata
1 Frutto

... e mi sento scoppiare !

Non c'e' dubbio che questa sia la strada giusta.

Giuseppe Chillemi

PS: Piccole notizie ma mi piace scriverle.

mercoledì 14 aprile 2010

Nota notturna

Sono da due ore a letto senza riuscire a prendere sonno.
La motivazione ?
Sono cosi' abituato a stordirmi col cibo e poi addormentarmi che ora, mangiando leggero, mi manca questo innesco psico chimico che concilia il sonno.
Non so quanto ancora staro' sveglio ma è veramente una grande rottura di scatole.
Prima o poi mi addormentero'.

Giuseppe Chillemi

martedì 13 aprile 2010

Ceci, fagioli e lenticchie in scatola + frutta

La scorsa settimana ho fatto un po' di spesa, circa 200 euro divisa in vari tipi. L'ho fatta online, in appena 15 minuti avevo già finito.
Nel carrello ho messo tante cose salutari e soprattutto già pronte. Ho voluto seguire la direttiva del post precedente: "innanzi tutto fai cose semplici e che vengano facili". Allora ho comprato parecchi legumi in scatola, già pronti da mangiare.

Ora quando si apprestano i pasti e non c'e' nulla di pronto apro un barattolino ed al posto del classico panino con salumi e formaggi mangio ceci, lenticchie o fagioli. Nell'intermezzo fra i pasti ci metto la frutta.

Secondo i dettami "rigidi" dettati dalle diete normali dovrei cucinare, preparare e fare altro che momentaneamente mi scoccia. La dieta vista come "insieme di compiti" è troppo stressante a primo impatto. Chi è abituato a soddisfare la propria fame in maniera immediata vede tutto cio' come uno scalino insormotabile. Un giorno sarà cosi', ma per il momento mangiamo sano e rapidamente..

Risultato ? La pancia inizia a gorgogliare per la fame perchè faccio dei pasti regolari. La mattina mi sveglio e sto meglio perchè non ho ingurgitato cibo "pesante" da digerire.

Ora è tempo di aggiungere le insalate, anche quelle pronte, e la verdura surgelata. Poi, quando la mente avrà accettato questa alimentazione, sarà il tempo di preparare tutto io.

Vi tengo aggiornati su come procede questa strategia.

Giuseppe Chillemi

mercoledì 7 aprile 2010

Mai più "mi metto a dieta"

Da domani a dieta: quante volte lo abbiamo detto in tanti ?
Io mi saro' cimentato in almeno 10 di queste con il risultato di avere raggiunto i 180 kili, quasi fossero diete ingrassanti.
"Domani a dieta" è una frase terribile. Ci ricorda fame estenuante, cambio improvviso di abitudini alimentari, necessità di soffrire per fare sport, piatti piccoli, poche porzioni al giorno.
E' naturale che con queste premesse sullo sfondo, appena pensiamo alla parola "dieta" l'inconscio si ribelli e ci saboti, dicendo "io mai"
Personalmente credo di essere arrivato a questo punto e di avere un blocco interiore verso tutta questa sofferenza. Quindi è giunto il tempo di "solcare il mare all'insaputa del cielo", o meglio, iniziare ad usare la strategia.

Facciamo un discorsetto:

  • Ho una mente ed un corpo abituati ai cibi succulenti e peccaminosi.
  • Quando sono sotto stress o senza fare nulla mi viene una fame pazzesca per colmare il vuoto o placare l'ansia e questo lo faccio con i cibi di cui sopra.
  • Fare sport è diventato da tanti anni per me un dovere e non un piacere. Gli altri mi dicevano "devi massacrarti" e  la mente ha sempre rifiutato il concetto associato di "morire"
  • Durante i pasti non c'e' frutta e verdura ma solo carboidrati e proteine dati da cibi "cattivi" (poco riso, poco pesce, pochi legumi, poco cibo integrale)
  • Mangio pane e pasta o pasta e patate assieme
  • Domenica è tempo delle grandi mangiate in famiglia
  • Non faccio la spesa quando manca cibo salutare e mi accontento di quello che c'e'
  • Mangio roba che non necessita cottura e mi accontento di quello che c'e'
  • Mi piacciono tanto i salumi ed i toast farciti
  • Mi rompo le palle anche a prendere carta e penna per scrivere quello che mangio ogni giorno e le abbuffate perchè proprio non ne posso più!
  • Non faccio sport, ne' movimento che possa definirsi tale. Ho una vita sedentaria.
  • Conosco gli obbiettivi, e cio' il come si vive correttamente, ma non lo applico.
  • La mia vita sociale è quasi nulla e spesso sono avvilito ed in piena depressione.
  • Le grandi sterzate delle diete si concludono poi in sonore inversioni ad "U"

Ora, cosa deve fare un essere umano che sa di dovere scalare una montagna ed a stento ha il fisico per arrivare in fondo alla traversa ? Allenarsi con gradualità.

Cosi, se "fare dieta" è diventata una frase maledetta, allora iniziamo a cambiarle nome: "Progetto Vivi a Lungo, Vivi Bene". Ecco, già mi piace di piu' !

Ora bisogna fare un piano strategico di cambiamento. Esso deve essere graduale: dovrà essere facile, non dovrà comportare sofferenze improvvise, deve essere sostenibile psicologicamente, deve radicarsi nella mente e diventare stile di vita nel lungo termine.

Nella prossima puntata condividero' con voi quello che ho pensato.

Giuseppe Chillemi

lunedì 5 aprile 2010

La voce del diavolo

Ultimamente sto iniziando a dare dei nomi a certi fenomeni che accadono nella mia mente. In particolare agli attacchi di ricerca acuta di un piacere che per me è rappresentato dalla fame (il nicotinomane ha le sigarette; il drograto lo stupefacente etc.). Ho cosi' individuato quel complesso di pensieri che pare apparire dal nulla e dice "vai a mangiare" e l'ho chiamato "IL DIAVOLO CHE PARLA".

Se devo fare un'analisi statistica devo dire che questo mostro viene a trovarmi almeno 2 o 3 volte al giorno, specialmente quando sono davanti alla TV oppure sono sotto stress e mi mette davanti combinazioni di cibo particolarmente prelibate e ricche di grassi di cui dovrei nutrirmi.


Qualche volta ho ceduto ma molte ho resistito.

Ho iniziato a visionare le fasi di questo impulso scoprendo quanto segue:
c'e' la sua apparizione
c'e' la negazione che come effetto paradosso lo rinforza
c'e' la resistenza ad esso
c'e' la stanchezza ed una regressione dove ipnotizzato ti alzi e vai
c'e' l'abbuffata di porcherie
c'e' alla fine il pentimento e la depressione

Eppure rompere questo ciclo è facile: basta occuparsi di altro e darsi la certezza che in 15-20 minuti scomparirà. E' quello che ho detto: un semplice impulso a muoversi e cercare gratificazione nel cibo. Se non lo ascolti si indebolisce, se non lo ascolti per lungo tempo tenterà a scomparire.

A volte il diavolo chiama anche nei momenti in cui devo nutrirmi regolarmente e davanti a me ho delle scelte: la vecchia strada, la più comoda, del cibo spazzatura; la nuova strada, la migliore, del cibo salutare. In questi giorni, sempre più volte ho detto "OK, CIBO SALUTARE" ma attendo a cantare vittoria.

Giuseppe Chillemi