sabato 31 gennaio 2009

Volevo essere bella

Questa è la frase che si sarà detta tante volte una signora che conosco da poco più di un anno.
Putroppo non posso spiegare a tutti che perdere peso significa cambiare testa anche perchè la gente, quando gli dici, "devi prima cambiare testa", si innervosisce e pensa che la stai prendendo per pazza.
Cosi' capita che la signora in questione perda 20 kili in 3 mesi, si senta momentaneamente bella, poi ritorna la depressione, ricomincia a mangiare e reingrassa con gli interessi. Alla fine mi confessa "dopo un periodo nero dove non volevo lavorare a casa ho pulito e sistemato tutto".
Come dire ad un intero popolo drograto dalle diete speedy, dalle pillole miracolose, da i preconcetti assolutamente sbagliati che devono reimparare tutto da capo, che stanno mettendo il cielo in terra e viceversa, il sole sorgere ad ovest e tramontare ad est, gli uccelli nel mare e i pesci in aria ?
Come si fa a salvare questa generazione impazzita dalla forma fisica da conquistare a suon di falsità e controsensi totalmente smentiti dalla scienza e senza che alcuno dica chiaramente che stanno nascondendo queste verità per fare affari ?

Chiudo per staresa. Mi sono già sfogato abbastanza.

Giuseppe Chillemi

martedì 27 gennaio 2009

Finalmente un primo passo

Come ho scritto nei precedenti giorni è tempo di darsi una mossa iniziando dalle piccole cose.
Mi sono iscritto in piscina ed ho pagato per 24 ingressi. Questo vuol dire, andando 2 volte a settimana, circa 3 mesi di frequantazione.
Prometto di non chiedere troppo al mio corpo; di usarla solo per rilassarmi e tenermi in movimento; di fare questo un piacere e non un obbligo.

Giuseppe Chillemi

La comunicazione familiare

Stasera è venuto a trovarmi mio padre. Nelle sue migliori intenzioni, come ho scritto, i peggiori risultati: ricordare tutti i miei obblighi, dirmi che ho dei doveri, intimarmi di muovermi, dire che non ce la fa più e quasi non vorrebbe ritirarsi a casa, che stai butttando giorni della tua vita, che devi uscire di casa per non rientrarci più se non per dormire...
... questo è tutto cio' che una persona non deve dirti e non c'e' verso di farglielo capire che evoca tutti gli spiriti maligni che hai dentro e che ti scatenano ansia, voglia di ribellione ed autodistruzione.
Parlare ad una persona malata di disturbi alimentari, depressioni e chi più ne ha più ne metta non è semplice. Che moriremo presto di questo passo lo sappiamo, che ci verranno malattie lo sappiamo, che buttiamo giorni nella depressione lo sappiamo ma con quelle parole sappiamo pure di essere di peso e non essere accettati ed allora nasce il senso di autoannientamento e la rabbia di cui prima.
Purtroppo quando c'e' una sofferenza mentale la comunicazione si blocca e deve essere guidata nel far nascere sentimenti positivi, lenire le sensazioni spiacevoli, rielaborare le parole dette ed a volte essere assurda e magica come nella terapia strategica.
Stasera non mi sono sentito ferito dalle parole ma dal vedere mio padre bloccato che non sa che fare.

Giuseppe Chillemi

lunedì 26 gennaio 2009

Ossessioni e doveri inculcati dagli altri

I migliori modi per farsi del male sono:
  • pensare sempre le stesse cose e non fare mai un passo in una qualasiasi direzione
  • affrontare i pensieri con tecniche circolari che non fanno altro che ingigantire i problemi
  • lasciarsi alla disperazione ed abbandonarsi come si è sempre fatto
Credo che, come me, molti si trovino bloccati, per varie vicissitudini, in posizioni del genere qualunque sia il loro problema di base.

Nel buio più buio di questo cammino e nel concetto "Tentativo - Errore" sia doveroso cambiare un po' la strategia e vedere cosa ha funzionato e cosa no.

Pensare senza gire non ha mai portato a nulla e quindi, per questo motivo, occorre prendere delle nuove decisioni.
Innananzi tutto, da un po' di tempo procrastino l'idea di andare in piscina. Credo che in questo ci sia un retaggio del dovere imposto dagli altri e della vergona di apparire in pubblico che io rifuggo d'istinto sebbene ormai vivo con gli altri senza problemi. Chiamerei questo un punto critico. Allora urge una soluzione: domani pomeriggio andro' ad iscrivermi.

Chiudersi in casa a rimurginare, come ho detto, non serve proprio a niente. Si perdono solo giorni preziosi della propria vita che il buon dio (per chi ha una fede monoteista) ci ha dato a termine. Quando le pressioni sono tante occorre inframmezzare in queste momenti felici.
Cosa è che mi fa rilassare ?
  • Stare con gli amici a chiaccherare
  • Fare un bel giro in macchina o in moto ad ammirare il mondo e fare fotografie di questo
  • Andare al cinema
  • Dedicarmi alla mia passione senza remore e colpe: il computer.
  • Conoscere altra gente
Quante volte l'ho fatto di recente ? Alcune ma non abbastanza ! Allora diamo slancio a queste azioni che portano la felicità fra le giornate buie.

Infine c'e' la mia vita, attualmente bloccata in una scelta difficile ed in un ambiente ostile ed ossessivo che chiede di fare ma non cosa vorrei fare.
Una persona mi ha detto: "impara l'arte della sopportazione e non fare che gli altri siano fonte della tua disperazione". Questa persona ha molti più anni di me, circa 40 in più, e si è trovata da giovane nella medesima situazione.
In cosa mi trovo in mezzo ? Fra il continuare la strada di famiglia, azienda avviata e con buone prospettive, e portare avanti il mio lavoro di consulenza che qui è poco ricercato.
Questa è la mia disperazione maggiore che mi porta quotidianamente a rimurginare e non agire ed il tempo passa ed io mi dispero ancora di più senza alla fine concludere nulla.
Va dove di porta il cuore è una bella frase ma si scontra con la realtà che mi vuole pieno di inibizioni di ogni tipo quando si tratta di rapporti con la gente e problemi econimici sostanziali. La mia sensibilità è il mio nemico; le mie paure il muro che mi impedisce di agire.
Stare fermi è come raggelarsi di fronte alla bestia che sta per sbranarti. Se non agisci la bestia ti mangerà.
Vorrei trincerarmi nella scusa del "non sono ancora pronto per questa scelta" ma la realtà è che l'ho rimandata da tanto tempo mettendomi impegni insormontabili per via della "sindrome del superuomo", altro mio difetto.
Inizio a pensare che l'intero problema sia da smontare in parti più semplici:
  • Seguire i ritmi lavorativi del mio corpo, qualunque essi siano
  • Non ascoltare chi dice che mi devo svegliare ad una certa ora per fare le cose come le ha fatte questa persona per una vita. E' un messaggio che ti porta negatività perchè ti fa sentire come inadeguato, non degno di quel ruolo quando ci sono qualità che ho da vendere.
  • Concedermi una partenza lenta ed inframmezzarla di alcune pause.
  • Non mirare subito alla vetta ma darmi passi intermedi.
"Take it Easy" mi dice sempre mia sorella e "Take it Easy sarà". Da oggi, chiunque non apprezzerà i passi che sto facendo perche non sono a suo modo "perfetto" riceverà una risposta adeguata che gli farà capire che le sue parole anzicchà aggiustare e spronare nel mio cuore vengono vissute come un missile di veleno che lo coglie in pieno.
Sino ad oggi, con i migliori propositi, la gente ha contribuito a farmi un danno incalcolabile. Ora che sono maturo occorre creare uno scudo affinchè queste bordate assumano aspetti diversi o cessino per sempre.

Giuseppe Chillemi

venerdì 23 gennaio 2009

Pietre pietre

Mamma mia, che mesaccio. Non lo auguro a nessuno.
Ieri ho avuto la visita dal neurologo che ha trovato un forte stato di ansia. Lo avevo già capito da me che le cose stavano andando male e la mente era partita per la tangente. Ora ne ho avuto la conferma.
Un mesetto di una sonora cura, una bella revisione di tutti i pensieri che si sono affollati in mente ed un loro alleggerimento e sono sicuro che tutto tornerà come prima.
Poi, ci apprestiamo a varcare i giorni della merla, dopo di cui l'inverno, il 35 esimo della mia vita, inizierà a diradarsi e sarà il tempo delle fresche giornate di primavera con il sole che ti bacia la fronte.
Bisogna essere ottimisti, e fare delle scelte. A volte ho peccato di quest'ultima cosa ma prometto di rimediare.

Giuseppe Chillemi

lunedì 19 gennaio 2009

Il demome più grosso

Appare al mio risveglio, quando vedo la giornata ed è nato perchè da piccolo ho pensato troppo a quello che mi stava accadendo ed a cosa avrei potuto fare senza una guida ma solo gente negativa accanto.

Il Gran Satana è il suo nome ed e composto da questi pensieri:
Sento una minaccia vaga sulla mia anima
Maledetto questo altro giorno
Dovrei trovare una soluzione ma ho un pessimismo cosmico
Ho troppo da fare
E' tutto finito
Meglio rimandare ogni cosa a domani
E' proprio la mia fine
Mi vergogno di me stesso, mi vergogno di essere
Voglio rinchiudermi in un letto e morire li dentro
Mi anniento: corro a drogarmi con qualcosa da mettere nello stomaco

Questo demone, con i suoi accoliti è cio' che ogni mattino viene a trovarmi e che risulta il più difficile da sradicare.

Il suo figlio più nefasto è: "Abbandono a Domani" che mi impone di gettare via una intera giornata vedendola tutta negativa.

A presto qualche angelo che puo' contrastare questi demoni.

Giuseppe Chillemi

domenica 18 gennaio 2009

Altri due demoni ed il loro nome:

Ecco individuati altri due mostri:

Insaziabile: Il diavolo che impone di non fermarti sino a scoppiare
Golosone: Il diavolo che ti impone di mangiare tutto quello che c'e' !

Beh, questi sono anche aggettivi ma ben descrivono le sensazioni che mi trovo a fronteggiare improvvisamente.

Mentre li scrivo mi rendo conto che noi obesi abbiamo una certa cecità derivante dalle emozioni negative. Quando arrivano sono irrefrenabili e noi dobbiamo costruire tattiche per vincerle.

Giuseppe Chillemi

sabato 17 gennaio 2009

Il buco nero che genera gli stati emotivi

Oggi è iniziata piacevolmente. Ieri sono stato ad un compleanno e mi sono divertito con amici ed amiche che mi hanno coccolato (come ho scritto nel blog principale). Ad un certo punto della serata pero' mi si è di botto guastato lo stomaco e lascio immaginare a voi le conguenze di cui vi dico solo la corsa in bagno :-)

Sino ad ora la giornata è stata tranquilla ed ho avuto solo un paio di "attacchi" ben contenuti.

Da dove vengono questi stati mentali negativi ? Cosa li generano ? Cosa sono ?

Sono bravo a fare analisi introspettive ma come mi ha insegnato NARDONE, noto psicologo: guardandosi dentro non si conclude nulla e con questo si seppellisce la psicoterapia analitica ! Invece è importante la capacità di cambiare immagini e pensieri e gli stati d'animo ad esso associati.
Esistono varie tecniche per fare cio' ma io ne prediligo alcune come:
- l'autoipnosi (che non sempre funziona)
- Il dedicarsi ad altro
- Fare azioni paradossali
- l'esternalizzare lo stato dandogli un nome e buttandolo fuori dall'anima.

Voglio parlare di quest'ultima !

Come ho detto, ci sono stati d'animo che non hanno immagini, sono generati dalla parte subcosciente e ti prendono come una trappola da cui è difficile uscirne. Io questi li chiamo DEMONI e sono pieghe dello spirito apprese in era subcosciente e che ti accompagnano da adulto.

1) C'e' il demone che ti fa sentire solo e bisognoso di qualcosa che curi il tuo affetto mancante e quindi ti rivolgi al cibo.
2) C'e' il demone che ti fa sentire insicuro.
3) C'e' il demone che vuole che tu sia perfetto.
4) C'e' il demone dell'ingordigia disperata che vorebbe che tu ti rimpingui sino a scoppiare.
Questi sono i mostri che mi vengono in mente ora ma ce ne saranno altri.

Facciamo un gioco: diamogli un nome e chiamiamoli con esso quando appaiono.

Solitario è il nome del numero 1. Quando solitario appare io devo correre a riempirmi.
Tremore è il nome del secondo. Una paura improvvisa che ha bisogno di un calmante.
Narciso solitario è il nome del terzo. Devi essere perfetto e non c'e' altra possibilità, altrimenti stai fermo senza fare nulla e mangi.
Urgenza è il nome del quarto.

Da oggi, quando spunteranno, li chiamero' col nome assegnato e discutero' con loro. Roba da pazzi ? No, un modo per renderli reali, toccabili ed imbrigliabili.

Prometto di ricordare a memoria queste etichette e di usarle quando opportuno.

Giuseppe Chillemi

giovedì 15 gennaio 2009

Peccati di Natale

Oggi sono andato in farmacia a pesarmi e prendere i farmaci che mi eran finiti.
Come mi hanno insegnato: non avere paura della bilancia, ti da informazioni utili e non colpe.

Bene, ci sono 2,5 kili in più dai primi di dicembre. Non molto per un gigante come me.
Ovviamente, ricevuta la notizia m'e' venuta fame e volevo infilarmi in un bar a mangiare tavola calda. Poi ho pensato che questo è il modo con cui ho risolto, ipnotizzato ed incontrollato, i problemi da una vita. E' come la mammella a cui ti lanci quando piangi. Cosi' ho tirato dritto ed ora eccomi a casa.

L'obbiettivo e non prenderne più, mantenerli o farli diminuire. Gran risultato per me che prendo 10 kili ogni inverno.

Giuseppe Chillemi

Un mattino diverso

Oggi finalmente ho ripreso vita. Alle 07:50 ero già sveglio e pronto a fare colazione.
Per evitare che la mente andasse in TILT ho programmato un lungo periodo di fermo sino alle ore 11 al fine di farla svuotare dei pensieri di "dovere" che lungo la notte si affacciano.
Dopo la colazione mi è venuta nuovamente fame ma mi sono detto: è il SIMBOLO del malessere, e cosi' mi è repentinamente passata. Se conosci il tuo diavolo e gli dai un nome, il diavolo prenderà sembianze più malleabili.
Ora mi godo un'altra ora in cui girare a vuoto e poi mi mettero' in moto.

Molto utili sono state le chiacchere di sfogo con gli amici e parenti.

Giuseppe Chillemi

mercoledì 14 gennaio 2009

Uno spiraglio di sole

Da una settimana vedevo solo nero e non riuscivo a muovermi e gli ultimi due giorni sono stati i più neri.
Questo pomeriggio con un colpo di reni mi sono ficcato sotto la doccia, tagliato la barba e ripreso a muovere i primi nuovi passi.

Poi è venuto mio cugino ed abbiamo iniziato a chiaccherare ed ho concluso uno cosa: nella vita uno deve fare cio' che piace ed io ultimamente mi sono costretto a fare quello che volevano gli altri ed ho annebbiato il mio futuro come lo avevo considerato.

E' arrivato un po' di chiarezza, un raggio di sole che ha illuminato l'anima ed ora mi sento un po' meglio.

Cavalco quindi quest'onda e cerco di librarmi nel cielo. Sput.. sputt.... l'aereo stenta a decollare ma la pista è ancora lunga !

Giuseppe Chillemi

Altra giornata negativa

Mamma mia, mi chiedo cosa mi stia succedendo. Sembra che la testa mi stia scoppiando dai mille pensieri di cose da fare tutte contemporaneamente e poi mi sta montando su una rabbia.
Un'altra giornata decisamente NO di questa vita, un altro giorno buttato nel cesso.

L'alimentazione è andata decisamente bene ma l'umore e l'andazzo sono stati pessimi.
Credo di avere bisogno di disinnestare la marcia e fare girare qualche ora a folle dove vivere esperienza che mi tolgano lo stress e non me lo aumentino.
Caspita. Credevo di essermi immunizzato a periodi cosi' ed invece....

Mi chiedo sempre perchè scrivo queste cose in pubblico, con tanto di nome e cognome e mia foto. La risposta io la possiedo: non cerco pietà, non cerco compassione, voglio solo fare capire agli altri che è maledettamente difficile e quando la gente proverà un'avventura come la mia dovrà dirsi che un certo Giuseppe Chillemi ha giù intrapreso questa strada e quindi non dovrù sentirsi sola o inferiore se incapperà in momenti come i miei.

Giuseppe Chillemi

martedì 13 gennaio 2009

Giornata terribile

Mamma mia, un giorno come questo non lo auguro a nessuno.
Mi sono addormentato alle 5 del mattino dopo un'abbuffata notturna, mi sono svegliato alle 2 per pranzare e mi sono riaddormentato alle 4 per svegliarmi alle 8.
Fuori diluviaa e c'era vento e la mia depressione era alle stelle.
Poi, questo era l'ultimo giorno in cui io e mia sorella saremmo stati assieme perchè fra 5 ore lei parte. Questo mi ha intristito molto.

Credo di avere ancora molto su cui lavorare per evitare giorni cosi' ed in special modo sull'ottimismo.... è cio' che mi manca spesso al mattino per alzarmi ed andare avanti.

Giuseppe Chillemi

lunedì 12 gennaio 2009

Sviluppi di pancia !

Sono passate le feste ma oggi c'e' stata l'ultima mangiatona per festeggiare mia sorella che ritorna a casa.
Sapete cosa vi dico ? C'e' un nuovo spirito dentro me: non me ne frega nulla di avere mangiato extra e non voglio atterrirmi. Sono cose che accadono.

C'e' anche un'altra novità: da cenerdi' mi perdo in voli immaginari rilassanti dove evoco sentimenti positivi e con essi mi libro sopra e sotto i mari in un putiferio di immagini di tutti i tipi.
E quel maledetto segnale dell'ansia che mi porta a mangiare ? Anche quello inizia a cambiare forma: l'ansia è un campanello dall'arme e tu devo trovare pace immediatamente CERCANDO IL PROBLEMA E LA SOLUZIONE e certamente non mangiando.
Infine c'e' l'ardua resistenza quando l'obbligo di mangiare nasce irrazionalmente. Venti minuti e passerà.

Ribadisco il pensiero che sta alla base di questo post: non me ne frega niente di essermi fermato a lungo in una stazione. Il traguardo a cui miro è sempre li', nessuno lo smonta e posso arrivarci quando voglio.

Giuseppe Chillemi

giovedì 1 gennaio 2009

Cenone e buoni propositi

Stanotte sono soddisfatto di come è iniziato l'anno. C'era un gran cenone e potevo fare bis e controbis di portate ma sono riuscito a non farmi prendere dal diavolo delle abbuffate.
Mangiare in gruppo ti porta ad uno stato ipnotico: ti sembra che l'unico obbiettivo sia cibarti. Invece sono riuscito a non entrare in questo stato. Primo, secondo e dolci e basta. Non ho ripetuto nulla.
Se riusciro' a mantenere questo controllo nel prossimo futuro sono certo che domero' il diavolo del cibo. Se poi uniro' l'attività fisica migliorero' il mio corpo.
Oggi vedevo al TG una donna di 300KG immobilizzata a letto: io non voglio ridurmi cosi', io voglio vivere la mia vita ed essere felice, comunque vada. Piccoli passi, piccoli obbiettivi ed in qualche anno tutto cambierà.
Confido nella salute e prego il dio che ci ha messo su questa terra perchè mi aiuti a mantenere la forza interiore.
Buon 2009 a tutti.

Giuseppe Chillemi