mercoledì 31 dicembre 2008

Questo fine d'anno lo dedico e te, che non ci sei più.

Cara Amica, so che hai provato in tutti i modi ad uscire dal tunnel in cui eri entrata ma alla fine la disperazione ha preso il sopravvento.
Dovevi essere perfetta, volevi esserlo ma nessuno ti ha convinto della bellezza dell'imperfezione.
Come te, tante altre persone soffrono di questo disturbo che altro non è che lo specchio di un'anima malata da questa stupidità globale.
Noi, dal lato opposto della barricata, combattiamo la stessa battaglia nella speranza di uscirne fuori.
Il tuo male lo so, è un po' più difficile del nostro, ma le radici sono le medesime.
Spero che nessuno segua il tuo esempio ed il mio cuore va a chi è rimasto, per confortarlo nel momento di disperazione.
Si dice che i suicidi siano l'ultimo gesto dimostrativo di chi ha cercato aiuto per tanto tempo ma è riuscito a trovarlo. Immagino tu stessi gridando da anni in una lingua che solo tu capivi ed alla fine, inascoltata, hai preso il volo.
Buon 2009, ovunque il tuo spirito rinasca, che questa volta sia sereno.

Giuseppe Chillemi

martedì 30 dicembre 2008

L'ecosistema sociale inquinato

Come vi ho scritto, ci sono cose da non dire ad un obeso e comunque ad una persona che ha una sofferenza psicologica.

Da un paio di giorni alcune persone sono ritornate all'attacco: "ma cosa stai facendo della tua vita", "dovresti uscire giorno per giorno", "devi dimagrire e migliorare la tua salute", "ti devi dedicare all'attività di tuo padre", "noi abbiamo raggiunto già una certa età", "ti devi creare un futuro" etc. etc. Tutto questo come se tali pensieri non fossero nella mia mente, come se un futuro migliore no lo volessi e nessuno accetta che quello che vedo per me è differente ma siccome non è conforme ai modelli altrui ti danno contro.

Tutto questo, invece che aiutare lo spirito lo distrugge perchè dentro di te senti che sei un inutile, un fallito, un inetto, una persona incapace di raggiungere obbiettivi.

E' difficile non indietreggiare nella lotta per la ricostruzione della tua personalità, per distruggere i modelli mentali che reggono il disturbo alimentare. Le parole e le emozioni degli altri nei tuoi confronti ti tuffano nei peggiori incubi perchè li evocano.
In un libro di psicologia leggevo che se qualcuno ti dice "non pensare ad un elefante bianco" la prima immagine che ti viene in mente è quella dell'elefante bianco. Allo stesso modo, se qualcuno di evoca sentimenti di speranza con parole negative allora quella negatività appare ed inizia ad inquinare la tua anima.

A volte mi verrebbe voglia di gridare. Nel passato l'ho fatto ma ora, a 34 anni suonati bisogna trovare nuovi modi per disinquinare questo ecosistema che ti corrompe e rovina lo spirito. Innanzi tutto occorre evocare la positività che c'e' dentro di me.

Io sono una persona molto complessa, che ama lo studio, la conoscenza e vivere in un posto dove queste cose non sono apprezzate perchè non sono fonte di soldi immediati ma a più lungo termine è difficile. Ma io so che valgono ed alla lunga porteranno i loro frutti.
Sono anche una persona onesta e buona di animo: cerco di aiutare chi mi è vicino, provo a creare collaborazioni, calmo gli animi quando si infiammano, sono prodigo di parole gentili verso chi ne ha bisogno. Lo faccio istintivamente e questo è un altro punto a mio favore.
Poi c'e' l'andare controcorrente e l'essere più avanti rispetto ai tempi che corrono. Spesso mi è capitato di vedere oltre ed avere idee, pensare progetti e raggiungere conlcusioni che solo molti anni dopo gli altri hanno realizzato.
Ho anche una spiccata sensibilità ma questo, oltre che un dono, è pure un male perchè molte volte mi viene difficile evitare che gli altri non impregnino il mio spirito con la loro negatività.

E' dura attendersi ogni giorno una parola gentile ed invece ricevere solo denigrazione ed "istruzioni d'uso per la vita". E' dura perchè nessuno parla al tuo io come questo vorrebbe che gli parlassero. Ed allora devi affidarti alla meditazione ed alla ricerca di pensieri positivi al tuo interno che caccino quelli negativi. Devi portare pace dove è sopraggiunta la tempesta e ritrovare la rotta che si è persa.

Qualsiasi dieta è unitile se prima non impariamo a chetare i demoni che si manifestano col disturbo alimentare.

Giuseppe Chillemi

domenica 28 dicembre 2008

sabato 20 dicembre 2008

Yawnnn....

Stasera cena di Gala a casa mia. Quindi nessuna dieta ma sono contento lo stesso. Ho trascorso bei momenti con la famiglia.
Il menù comprendeva pasta con ricotta e pesce al forno, tutto fatto da me. Slurp !
Ora sono mezzo addormentato e vado a letto.

Giusto per non raccontare sempre le solite lagne !

Baci a tutti quelli che mi leggono.

Giuseppe Chillemi

venerdì 19 dicembre 2008

Come non parlare ad un obeso

Questo post lo scrivo a denti stretti e con un po' di magone in gola perchè mi ricorda la mia adolescenza e tutti quegli anni passati in confusione sentendomi una merda.

E' cominciato tutto quando avevo 12 anni, quando qualcosa è successo nella mia vita.
E' accaduto che un ragazzino molto sensibile sia è arrivato alle porte dell'adolescenza trovandosi pesantementemente fuori posto, come se l'avessero buttato in un mondo che non è il suo.
Non voglio entrare nei dettagli di tutti i problemi che avevo a quell'epoca ma vorrei parlare delle conseguenze di cio' che gli altri hanno fatto per cercare sfottermi o guarirmi.

Avere 12 anni ed iniziare ad avere uno stomaco come un pallone non è certo di aiuto in questo mondo fatto di bellezze mozzafiato che impongono di essere il migliore dei migliori. E' l'opposto dell'opposto. E' il trovarsi dentro un pozzo profondo dove gli altri ti tirano delle pietre e tu ne devi uscire ma prima ti chiedi: sono proprio cosi' mostruoso che mi buttano le pietre ? Ed allora iniziano le crisi di identità, perchè ti stai formando e ti senti diverso da tutti.

Ecco che arrivano i buoni samaritani. Le tante persone che mi hanno detto una miriade di parole per spronarmi a dimagrire. Cito alcune frasi:

- Morirai presto
- Ti verrà il diabete
- Non troverai nessuno
- Sari solo e le donne non ti vorranno
- Non puoi fare un passo che ti viene il fiatone
- Ti pizce ingozzarti come un maiale ma un giorno pagherai tutto questo
- Sei un individuo senza volontà
- Solo se vorrai ci riuscirai
- Sei un essere che non vale nulla
- Non riuscirai a fare sesso perchè la tua pancia schiaccerà le donne e ti rimpicciolirà il pisello
- Ti verranno le smagliature e non scompariranno più

Parole come queste, che nell'intenzione degli altri servono a terrorizzarti e darti una mossa hanno invece l'effetto opposto: ci credi, ti rinchiudi in te stesso, azzeri i rapporti sociali, l'ansia sale al massimo e ti getti nel cibo che diventa l'unico curativo.

Si chiama previsione che si autoavvera. Fatti e parole dette con le migliori intenzioni che generano l'effetto opposto: quello di causare il male che vorrebbero scacciare.

Ho sofferto per anni, anni in cui mi sono isolato e costruito paranoie su me stesso. Ogni parola invece che farmi dimagrire mi ha fatto ingrassare.

A questo quadretto si aggiungono:

- Le persone che ti isolano e non ti invitano ad uscire
- Le derisioni di scherno quando ti vedono passare

E non parliamo delle soluzioni altrui ai tuoi problemi:

- Devi mangiare 30 grammi di pasta
- La sera non devi mangiare nulla
- Dopo un'abbuffata devi fare digiuno per 1 giorno
- Dovresti correre almeno 5 chilometri ogni di
- Devi andare in campagna a lavorare
- Se ti metti sotto con me, vedi come dimagrisci (sfida)

Oggi a 34 anni suonati e dopo un'analisi introspettiva notevole, grazie all'aiuto di persone in gamba ho capito che per uscire dal tunnel dell'alimentazione gli altri devono seguire alcune regole precise:

- Non parlare del tuo problema forzatamente, altrimenti si ingrandisce.
- Non farti isolare ma invitarti a stare con la gente
- Coinvolgerti in attività sociali
- Portarti in ambienti sicuri con professionisti che conoscono il tuo problema e si adoperano per aiutarti
- Se ginnastica deve essere, la si deve fare moolto gradatamente e deve essere qualcosa di piacevole. Qui non si tratta di allenare un campione alla maratona ma allenare un cucciolo a stare bene con la vita e con se stesso
- Avere una persona accando che ti aiuti nell'alimentazione 12 ore su 24
- Renderti positivo verso la vita e non negativo
- Non metterti obbiettivi irraggiungibili
- Non raccontarti di "come è dimagrito quello li'" perchè se "quello li'" lo rivedi fra 3 anni ha già ripreso tutto il suo peso (cosa che non ti dice nessuno)
- Aiutarti a trovare abiti che ti valorizzino e non ti rendano un largo sacco di lardo.
- Darti affetto

E poi metterti nelle mani di psicologi e non dietologi. Perchè lo spicologo ti guarisce per sempre, il dietologo solo per alcuni mesi.

Lo psicologo farà quanto segue:
- Ti insegnarà a risolvere i problemi razionalmente e non tuffandosi nel cibo
- Ti spiegherà che devi prima stare bene con te stesso e poi dimagrisci (se lo vuoi) ma intanto si muoverà assieme a te per fermare il demone che ti fa ingrassare
- Ti farà parlare dei tuoi problemi personalo e ti aiuterà costruire darti autostima
- Ti insegnerà come non tornare indietro raggiunto il primo piccolo obbiettivo
- Individuarà se qualcuno in famiglia soffre di questa patologia (c'e' il 75% di chances che si trasmetta) e coinvelgerà la stessa in una terapia di gruppo.
- Ti spiegherà cosa è ralizzabile e cosa non lo è e rappresenta solo un mito
- Ti insegnera a franare le crisi di fame
- Rimpicciolirà il tuo ego che ti impone di dire "faro' tutto da solo" , aiutandoti a cercare aiuto.
- Ti seguirà nel tempo dopo la fine della terapia.

Come vedete non sto parlando di diete ferree e strettissime ma sto raccontando di come si riporta una persona ad un equilibrio, ad amare se stessa, a sentirsi apprezzata, a prendere un posto in questo mondo.

Invece, verso i grassi, vedo solo insulti, diete mangiasoldi di famigerati centri benessere e pillole miracolose ed una totale assenza verso l'approccio psicologico che questa dipendenza dal cibo necessita per essere guarita.
Essere obesi non è una colpa ma un malessere mentale che si riflette nel fisico.

No, non mi vergono di scrivere quello che ho subito e quello che ho fatto. Io scrivo per essere di aiuto a tutti gli altri che hanno vissuto + o meno le mie stesse esperienze.

Giuseppe Chillemi

Tentazioni

Oggi mi trovavo per strada, senza avere fatto la merenda pomeridiana.
Ho iniziato a sognare tavola calda fatta di pizzette ed arancini; poi sono passato davati al banco del sanguinaccio ed altri sogni culinari si sono affacciati; infine il carrozzone dei panini con wurstel e patatine.
Dentro di me dicevo in continuazione: "cedo, si che cedo, tanto poi mi perdono"; e poi "no, non cedo, arrivo a casa dove c'e' un'arancia che mi attende".
Alla fine della battaglia ha vinto l'angioletto.
Ora sto davanti al computer, ho messo su la cena ed ho mangiato qualche mandorla e l'arancia che mi ero ripromesso.
Nel mentre scrivere mi rilassa e quindi penso ancora meno al mangiare.

Questa è la lotta che in questi giorni si sta consumando fra il mio io del passato e quello che vorrei essere in futuro. Fra "Harriet" che mi dice: "fallisci un'altra volta, tanto ci sei abituato" ed il piccolo bambino che vuole crescere dentro me e diventare adulto.

Venti volte mastico questa arancia, venti volte per ogni spicchio sino a sentirne le fibre e gustare pure quelle perchè la bocca è fatta per goderne non per essere un imbuto verso il tubo digerente.

Giuseppe Chillemi

mercoledì 17 dicembre 2008

Tyson KO

Ci sono certi personaggi che non godono di buona fama ma sono comunque famosi e li conosciamo.
Uno di questi era Maradona, prima di essere colpito dall'abuso di droga e dall'aumento di peso. Ora, notizia di ieri, tocca a Mike Tyson, campione di box molto chiaccherato nel passato.

Vi posto la foto che ho trovato sul sito di Repubblica e che mi ha molto colpito. Anche lui è stato visitato dal "diavolo che ingrassa". Chi lo avrebbe detti ? Questo campione del mondo che ha buttato giù tutti i suoi avversari, ora è stato messo KO ed ha iniziato ad allargare le sue forme sino a prendere quei 30-40 kili che gli si vedono in più in questa foto.

Il disturbo alimentare è un amico silente e pasiente che ti attende in ogni momento per calmarti e quietarti col cibo quando la vita ti sta prendendo a sberle in faccia.

A Tyson, nonostante tutto quello che se ne possa dire, va la mia più sincera comprensione.

Giuseppe Chillemi

lunedì 15 dicembre 2008

Pensieri

A volte mi faccio prendere dai pensieri negativi. Oggi forse è una di quelle giornate storte dove tutto viene visto come nero.

Guardo la mia pancia e mi dico "che schifo", mai nessuno ti vorrà.
Mi sento appesantito ed ammalato e penso che non guariro' mai.
Sento il mio stomaco zeppo di schifezze, anche se ho mangiato corretamente, e sento i chili che aumentano.
Inizio a pensare che la sera dovrei mangiare più leggero per stare globalmente meglio.
Vedo tutto quello che ho da fare e mi deprimo.
Non ho voglia di andare avanti e mi piacerebbe avere la bacchetta magica che risolve tutto in un colpo solo.
Riguardo gli anni trascorsi e mi dico: cosa ho fatto della mia vita ? Dove andro' a finire ?
Sento una gran solitudine dentro e fuori. Mi mancano amici, compagnia, feste, gente che ride e che scherza.

Mi sono sfogato. Scrivere è come un disintossicante che ti svuota dentro. So che le cose si risolvono ad una ad una ma, come ho scritto, mi piacerebbe avere la bacchetta magica che non esiste.

Stasera una doccia e poi a nanna. Domani sarà tutto più positivo.

Giuseppe Chillemi

Come prosegue ?

A balzelli, oserei dire.
  • Sto masticando venti volte ogni boccone quasi sempre e cerco di non mangiare voracemente.
  • Non mi alimento fuori pasto.
  • Ogni tanto ingurgito qualche porcheria a pranzo o a cena.
  • Mi forzo di fare i pasti dovuti.
  • Non sto facendo le merende
  • Devo ancora iscrivermi in piscina
  • Ogni tanto ho fantasie di abbuffate di dolci ma le freno. Oggi sognavo il panettone...

Questa è la verità su come stanno andando le cose. Vedo il bicchiere mezzo pieno.

Giuseppe Chillemi

giovedì 11 dicembre 2008

Pensieri positivi

Enrica mi chiedeva di iniziare a pensare positivo nel suo blog ed io mi domando: che mi costa ?
Oggi sono cambiate tante cose nella mia mente ed in particolar modo ho capito che le premesse generano le conseguenze. Se la premessa è negativa, allora la conseguenza userà questa interpretazione per essere spiegata.
Ne segue da se che una premessa positiva diventa la chiave per una vità più felice.

Allora diventa d'obbligo pensare alcune cose:
  • Sono io che do un senso alla giornata
  • Il più grande nemico della mia felicità sono i pensieri negativi a cui sono attaccato
  • Una speranza è il seme che darà la radice ad una nuova vita
  • Essere positivi non ha alcun costo se non il peso di dirsi che la negatività di cui ci pervadiamo è errata.
Bando alle ciance e basta filosofeggiare. E' tempo di domandarmi quali azioni mi renderanno felice:

  • Non essere oppresso da mille doveri ed impegni che non fanno più parte della mia vita. Le svolte ed i cambiamenti preceduti dalle decisioni saranno la chiave della felicità.
  • Dire quello che sento, positivo o negativo che sia; essere assertivo.
  • Stare un po' con le persone e non chiudermi in casa a fare il guru solitario. La socialità è la base per una vita migliore.
  • Andarmi ad iscrivere in piscina e nutare libero come mi è sempre piaciuto fare e sperare di incontrare qui gente che non abbia la puzza sotto il naso.
  • Avere vicino persone che condividano i miei stessi pensieri cosi' come aver persone che non li condividano ma siano aperte al dialogo.
  • Riuscire a togliermi alcuni debiti che l'avviamento della mia azienda ha portato.
I dettagli di come agire, li scrivero' in seguito.

Domani appena alzato dirò "buongiorno mondo e grazie per avermi dato un'altra giornata di cui godere. Farò del mio meglio perchè sia di pace e serenità"

Giuseppe Chillemi

mercoledì 10 dicembre 2008

Il fantasma

Guardavo la TV quando improvvisamente è arrivato qualcosa di angosciante...
Mi son chiesto cosa stesse succedendo, da dove provenisse.
Allora mi sono ricordato di lui: è l'ombra; l'ombra dei miei momenti bui, l'ombra di quando ero un giovane ragazzo pieno dei miei problemi e chiuso in casa a mangiare.
Avendolo riconosciuto gli ho detto: "non mi fai paura, tu sei il passato e non il mio presente".
Non si è arrabbiato, non si è scomposto, mi ha chiesto solo qualcosa da mangiare ma io non l'ho ascoltato. Il fantasma si è quindi limitato a farmi un po' di compagnia e poi è andato via. Come lo zingaro che ti chiede qualche soldo e se non lo accontenti dopo un po' scompare.

Giuseppe Chillemi

Primo Round: Giuseppe 1 - Diavolo 2

Putroppo ieri notte non riuscivo a dormire ed ho fatto scorpacciata di due panini per potermi "sedare".
Non mi importa e non mi lascio demoralizzare. Questà e' un'altra regola di Villa Garda: se qualcosa va male non mollare tutto, è solo un attimo e passerà.

In compenso ho di molto rallentato la velocità dei pasti. Le 20 masticate ormai le faccio costantemente ad ogni boccone e non sono nemmeno pesanti.

Ora vado a passare un po' di tempo facendo l'albero di natale e preparando il sugo per la cena.

Giuseppe Chillemi

martedì 9 dicembre 2008

Oggi è venuto a trovarmi il diavolo

Che fosse una giornata "no" l'avevo visto da come mi ero svegliato. Già mi conosco e so bene che se i pensieri del mattino sono organizzati in una certa maniera, allora quello sarà il principio di un malessere psicologico duraturo.

Pomeriggio, puntuale come una sveglia, verso le 6 il mio demone è arrivato: "Mangiare, Mangiare, Mangiare"; quanto più è possibile e nel più breve tempo possibile.

Stavolta ho adottato la strategia del drogato che vuole uscire dalla tossicodipendenza: drogati ma in maniera minore che la volta precedente. Sono entrato in un bar, ho preso un pezzo di tavola calda e l'ho mangiato lentamente con le solite 20 masticate per boccone; poi sono uscito fuori ed ho fumato una sigaretta sulla moto. Il risultato ? Al demone ho detto "questo ti basta" e lui se ne è andato via soddisfatto e mi ha lasciato in pace sino a cena.

Ora si avvicina Natale e la maledetta parola "dieta" sembra volere apparire nella testa. Se ben ricordo, l'anno scorso, non ho preso nemmeno un kilo mangiando come volevo perchè alla fine i pasti sono stati equilibrati nell'arco della settimana. Se mangi uno o due giorni qualcosa in più e poi ritorni a mangiare normalmente, quei giorni non conteranno nulla nel bilancio globale.

Mi inizio a rendere conto che "dieta" è una parola depressiva. La dieta fa ingrassare perchè poi hai bisogno di qualcosa che ti tolga da questa depressione.

Giuseppe Chillemi

lunedì 8 dicembre 2008

Il divertimento

Pomeriggio sono stato con i miei cugini a giocare a carte.
Cosa importa in un blog alimentare ?
Importa eccome ! Perchè quando ti diverti a mangiare non ci pensi e la tua testa è calma e piena di altri pensieri piacevoli.
Il "trovasi da fare" è uno dei punti importanti del programma di "Villa Garda" dove ti dicono che una vita vuota e prima di amici e di impegni è un elemento pericoloso perchè ti impone di stare in casa dove c'e' il tuo fantasma: la solitudine ed il cibo.

Mi ricordo quando ero in piena depressione clinica. Quella depressione che ti impedisce anche di vivere e ti ossessiona con certi pensieri. Quando la sera prima stavo in compagnia, la mattina successiva mi alzavo molto prima e passavo un giorno di qualità decisalmente migliore.

E' essenzialmente vero che "siamo animali sociali", come qualcuno ha detto.

Allora via gli impegni troppo gravosi, via il fare i superuomini e le superdonne. Meglio una vita semplice che una vita che ti porterà sicuramente al camposanto prima degli altri.

Giuseppe Chillemi

domenica 7 dicembre 2008

L'ABC

E' domenica, e come ogni fine settimana il pranzo è stato abbondante.
Nulla di male e nulla di cui "pentirsi" come facciamo spesso noi obesi. Il pentimento è l'inizio di una colpa, la colpa è l'anticamera dello star male che è il principio di sentirsi inadeguati che finisce tutto nel passare giorni dove ci si sente inetti e si mangia per colmare il vuoto.

Oggi ho mangiato e mi sono gustato il cibo. Niente ingurgitate iper-rapide ma 20 sane masticate per ogni pezzo di mangiare che ho messo in bocca. Come mi hanno insegnato a Villa Garda, dove sono stato ricoverato.
Masticare lento e fare che il pasto duri almeno 20 minuti affinchè i segnali di sazietà arrivino al cervello. In quei venti minuti puoi mangiare 1000 o 10.000 calorie ma non sarai mai sazio per via di questo meccanismo e dei suoi tempi.

Pomeriggio sarà tempo di merenda. E' frustrante non mangiare ogni volta che se ne ha voglia ma se consumi i 5 pasti giornalieri, sarà improbabile che mi venga fame improvvisa. Si chiama alimentazione meccanica e serve a rieducare il nostro corpo al ritmo naturale.

Non fare "compensazioni". Se hai mangiato di più, non importa. E' essenziale il ritmo ed anche se ti senti ancora pieno, all'orario della merenda si fa merenda, all'orario di cena tu ceni.

Il peso varia durante la settimana e bisogna salire su di questa 1 sola volta ogni 7 giorni. Non 20 volte in un giorno.

Non sognare di diventare Mister o Miss Italia. Traguardi raggiungibili e ben definiti, che si possono mantenere nel lungo periodo.

Questo e' l'ABC del vivere in maniera equilibrata per noi i quali il cibo è diventato amico, confidente, ansiolitico e toccasana.

Il "DEF" lo scrivero' nel prossimo post e riguarda: i motivi, la motivazione, come cavalcare la propria tigre, avere sempre cibi di emegenza in casa, come fermare un attacco di fame ed il tenere un diario giornaliero che ci aiuti a comprendere i momenti no.

Giuseppe Chillemi

L'ecosistema in cui viviamo

Tutti noi siamo circondati da persone e mezzi di comunicazione che ci inviano messaggi. Questi possono essere non verbali o verbali, fatti di azioni o di silenzi.
Ho chiamato tutto cio' "l'ecosistema in cui viviamo", l'ecosistema che ci condiziona e ci spinge a dare interpretazioni sulla vita e su noi stessi.

Personalmente, solo di recente, sono riuscito ad avere un poco di controllo sul mio ecosistema ma se devo giudicarlo, gli do un giuizio molto semplice e diretto: "Deleterio".

Sono abituato da una vita a sentire gente denigrarmi, anche pesantemente, e palesarmi: morti improvvise, mancanza di sessualità, vita in solitudine, assenza di donne, gravi malattie etc. etc. Quasi tutto si è avverato ma è accaduto grazie alla magia della comunicazione che rende reale quello che prevede.
Se tu ad un adolescente lo deprimi con le tue parole, quell'adolescente sviluppera una patologia e manterrà e rinforzerà quella patologia ogni volta che presenti quella forma di comunicazione che è diventata un simbolo negativo.
Il senso di una grande inadeguatezza che si crea in me genera un maledetto meccanismo: inadeguatezza -> doveri -> frustrazione -> cibo. In pratica, tutti gli sforzi che gli altri fanno per farmi dimagrire, paradassalmente, mi fa aumentare di peso.

In pratica ricadiamo nel paradosso delle previsioni che si autoavverano.

Per una vita ho risposto alle persone col silenzio assenso per dargli ragione, mentre dentro di me montava una rabbia fortissima e volevo urlare. Ora vorrei rompere questo circolo ed iniziare la mia ribellione e guerra personale che deve portare a cambiare l'atteggiamento degli altri verso di me.

Questo significa non più silenzi quando gli altri "consigliano" e ti dicono quanto sia bello essere magro ma rispondere attivamente e dire:

  • "perchè invece di dirmi che sono grosso, e farmi sentire inadeguato, non trovi qualcosa di bello da dirmi e mi dai solo un messaggio positivo".
  • Perchè non ti fai gli stracazzi tuoi ? (Ok, l'ho scritto di rabbia e di impulso)
  • dire a se stessi "io so che questa persona prima o poi mi dira qualcosa sul mio peso" - "io posso rispondere a questa persona riducandola
  • La rieducazione nasce dalla domanda "ma tu conosci e sei esperto del problema che si cela dietro ai disturbi alimentari ?
  • E poi: hai visto risultati positivi dalle tue parole verso la mia persona ?

C'e' anche un altro approccio, più difficile ed è quello del pensiero attivo contrapposto al pensiero passivo e quando qualcuno ci parla dire a se stessi:

  • costui lo vuole fare per il mio bene;
  • io so che mi sentiro' male;
  • posso dire che mi da fastidio, è un mio diritto non ricevere questa forma di tortura;
  • Io sono una persona che vale e costui mi sta facendo sentire una merda; quindi ricordarmi di tutti i motivi per cui io valgo.
Finito, anche oggi ho buttato tutto il veleno che avevo in corpo.

La prossima volta parleremo di PENSIERO POSITIVO e MANGIARE LENTO, oltre che di un bel consiglio letto nel blog di Enrika.

Giuseppe Chillemi